Fonopoli è il progetto per uno spazio adibito ad auditorium e luogo per concerti ed eventi di natura musicale nato da un'idea di Renato Zero, nell'anni portato avanti dallo stesso cantautore ma che non ha trovato particolare pace, proposto in diverse aree di Roma dalle varie amministrazioni e non è mai stato realizzato. Il luogo in cui è stato più vicino a essere realizzato è stata l'area della Magliana, dove fu anche posta una prima pietra dal cantautore.
L'origine di questo progetto è strettamente legata al Festival di Sanremo del 1993, quando Renato Zero, in gara con il brano Ave Maria, annunciò la volontà di realizzare a Roma uno spazio polifunzionale per attività musicali, culturali e formative rivolto principalmente ai giovani e che presenti un programma a tutto tondo. Un'idea che può tranquillamente essere inserita lungo la scia (o forse esserne vista come l'evoluzione) di Zerolandia, il tendone in stile circense che Renato Zero aveva voluto lungo Via Cristoforo Colombo e che rimase attivo tra il 1979 e il 1983.
Il cantautore presentò poi un modellino della struttura, pensata in forma di un coccodrillo: secondo la biografia di Renato Zero scritta da Andrea Pedrinelli, la scelta dell'animale sarebbe stata "perché è come i giovani, tranquillo finché non vai a stuzzicarlo". Il cantautore, inoltre, immagina una spazio (come dirà in un'intervista al settimanale Gente nel 1994) in cui la musica e l'arte possano esprimersi a tutto tondo, in cui nelle varie sale possano svolgersi in contemporanea un musical in stile Broadway, un concerto rock, una sinfonia di Mozart, le canzoni di un cantautore e lo spettacolo di un mimo. Per finanziare l'ambizioso progetto, negli anni Renato Zero inizierà a realizzare dischi e prodotti finalizzati proprio a trovare fondi per la costruzione di Fonopoli, dal mini album Passaporto per Fonopoli a concerti ad hoc.
Tra il 1993 il cantautore e l'associazione Fonopoli, nata per la promozione del progetto, cercarono un'area per la realizzazione della struttura, individuandone una al Divino Amore di proprietà del Conservatorio di Santa Caterina della Rosa, per il quale viene presentato un progetto firmato dallo Studio Valle.
Nel 1996, tuttavia, il Rettore del Santuario del Divino Amore esprime le sue perplessità sulla realizzazione di Fonopoli nell'area dell'Ardeatina, e dopo l'apertura di un tavolo aperto anche ai residenti verrà alla fine scartata la possibilità di costruire il complesso in quella zona. Il Comune di Roma allora, prontamente, decise di abbinare il progetto di Renato Zero a una delle centralità urbane in via di definizione, nello specifico quella della Rustica, che offriva una serie di punti favorevoli: vicina al GRA, all'A24 e alla ferrovia poteva risultare sufficientemente aperto alla periferia - fatto molto caro all'idea che il cantautore ha di questo luogo - e raggiungibile da numerosi quartieri di Roma. L'area, tuttavia, divenne rapidamente non più disponibile per ospitare il progetto, per cui fu proposta Lunghezza, all'epoca molto poco servita e quindi ritenuta non idonea dai promotori di Fonopoli.
Fu però nel 1997 che fu individuata una nuova area, presso la Muratella, vicino al Centro Direzionale dell'Alitalia, che divenne probabilmente quella andat più vicina a ospitare effettivamente la struttura. Nella centralità all'epoca in via di sviluppo fu individuata per Fonopoli un'area lungo la curca tra Via Amedeo Mecozzi e Via Alessandro Marchetti. Nel 1999 viene presentato il progetto che viene approvato: sembra veramente che il sogno di Renato Zero stia per diventare realtà, tanto che lo stesso cantautore pone simbolicamente la prima pietra dell'opera in diretta tv in collegamento con il programma di Raffaella Carrà Carramba che Fortuna.
Negli anni successivi, i promotori del progetto Fonopoli procedono con una serie di adempimenti formali per realizzare la struttura, con un iter lungo durante il quale il Campidoglio continua a sostenere il progetto, al punto da inserirlo nel Piano Regolatore Generale approvato nel 2008. Nel 2009, tuttavia, la nuova giunta comunale, impegnata in un piano per ridurre il debito, non inserisce Fonopoli tra le opere da finanziare per il sostegno all'urbanizzazione delle periferie. Il Sindaco Gianni Alemanno, eletto l'anno precedente con una giunta di centrodestra e quindi che punta a una rottura con le precedenti giunte di centrosinistra di Francesco Rutelli e Walter Veltroni che avevano promosso il progetto di Fonopoli, continua comunque a sostenere il progetto di Renato Zero. Tuttavia, nel 2010 dichiara di volerlo realizzare in un'altra zona, e di volerlo inserire nel piano per la centralità Anagnina-Romanina, partendo da una riqualificazione delle Officine Marconi per realizzare intanto il primo nucleo dell'opera intorno a cui sviluppare il resto.
Tale idea, tuttavia, non ha avuto seguito e il progetto Fonopoli è gradualmente stato abbandonato dagli amministratori locali, per quanto Renato Zero non abbia mai smesso di crederci e, pur senza l'entusiasmo iniziale, di provare a portarlo avanti. Nel 2019 Zero ha raccontato di aver proposto a Virginia Raggi, divenuta sindaca nel 2016, di utilizzare spazi inutilizzati come le vecchie caserme per realizzare Fonopoli, e l'architetto Valle ha dichiarato di aver ricevuto una telefonata da Virginia Raggi per proporre uno spazio per l'opera, ma tale spazio è stato ritenuto inadeguato.
Attualmente, l'opera sembra essere finita nel dimenticatoio, dopo anni di progetti, ritardi, spostamenti e speranze.
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