Lungo Via dei Cessati Spiriti, nel Quartiere Appio-Latino, erano presenti tre agglomerati spontanei, che rappresentavano di fatto una prosecuzione del contiguo Borghetto Latino. La storia di questi agglomerati va dunque a disperdersi in quella del vicino borghetto e del vasto sistema di alloggi spontanei e informali sorto tra le vie Latina, Appia Nuova e Tuscolana e rimasto in piedi per decenni, in cui hanno abitato migliaia di persone.
L'origine dei borghetti lungo la Via Latina risale agli anni '30, ed è difficile fare precise distinzioni storiche tra i diversi insediamenti sorti nell'area. In quel periodo, sappiamo bene nacquero tra l'Appia Nuova, la Latina e la Tuscolana numerosi insediamenti del genere a partire dal Borghetto Latino e dal Borghetto dell'Arco di Travertino, ma ne potremmo citare diversi altri. L'area era molto favorevole a far nascere insediamenti spontanei, sia per lo spazio a disposizione che per la vicinanza del tram che collegava il centro di Roma ai Castelli Romani, in un periodo in cui la zona centrale della città era coinvolta da numerosi cambiamenti urbanistici che portarono a diversi sventramenti e in cui numerose persone da fuori si trasferirono nella Capitale, favorendo così il fenomeno degli alloggi spontanei.
L'indagine sugli alloggi precari a Roma realizzata dal Comune nel 1957 rileva l'esistenza di tre insediamenti in Via dei Cessati Spiriti in cui complessivamente abitavano 284 persone divise in 71 diverse abitazioni.
A partire dagli anni '60 le proteste degli abitanti che vivevano in questo tipo di alloggi si fece sempre più presente (nel 1969 alcune baracche furono date alle fiamme da alcuni abitanti esasperati), e il miglioramento delle politiche abitative unito alla nascita di movimenti volti a migliorare le condizioni dei baraccati, misti a un aumento del benessere, portarono i borghetti a spopolarsi nel corso degli anni '70. Le ultime demolizioni del sistema di borghetti intorno al Borghetto Latino risalgono al 1981.
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