La Basilica di Santa Sofia si trova a Salonicco, nel centro della città greca, più precisamente in Agias Sofias. Le origini della Basilica risalgono alla fine dell'VIII Secolo, durante la reggenza dell'Imperatrice d'Oriente Irene, madre di Costantino VI, che volle così celebrare la vittoria del 783 contro gli invasori slavi, e venne realizzata su un'area occupata tra il III e il VII Secolo da un'altra Chiesa crollata nel 620 a causa, secondo le ipotesi più accreditate, di un terremoto. Le Chiesa preesistente era una Basilica anch'essa di grandi dimensioni, a cinque navate, e i suoi resti sono ancora visibili nelle fondamenta di un edificio nelle immediate vicinanze della Basilica di Santa Sofia.
Il riferimento architettonico della Basilica di Santa Sofia è facilmente individuabile nell'omonio edificio di Costantinopoli, con cui non mancano analogie nè nella forma che nella pianta. Nello specifico, la Basilica si presenta con una struttura cubica sormontata da una cupola, il cui esterno è frutto di numerosi rifacimenti avvenuti nel corso degli anni con un misto di pietre e mattoni. La torre, posta sulla sinistra della facciata principale, è con tutta probabilità un resto del minareto aggiunto in epoca ottomana quando la Basilica venne, come numerose altre Chiese di Salonicco, trasformata in Moschea.
La Basilica, infatti, come molte Chiese di Salonicco (e come la città stessa) ebbe una storia travagliata. Nel periodo tra il 1204 e il 1224, durante il quale Salonicco fu sotto il controllo dei Latini, funse da Cattedrale Latina, mentre nel 1523 fu trasformat in Moschea dagli Ottomani che controllavano la città, fino al 1912, quando la città divenne parte del moderno stato greco e Santa Sofia tornò a essere una Chiesa Ortodossa.
L'interno della Basilica ha una forma a croce greca inscritta, circondata da un deambulatorio su tre lati. Il nucleo centrale della croce greca è inscritto nei quattro pilastri su cui si poggia la cupola. Anche l'interno è frutto di numerosi interventi avvenuti nel corso dei secoli: le gallerie, ad esempio, erano originariamente presenti solo su tre lati, ma vennero estese in seguito probabilmente ai lavori seguiti al terremoto del 1037. Sono pochi i capitelli originari: tra questi quelli con foglie d'acanto e quelli cosiddetti in stile San Polieucto, dall'omonima Basilica di Costantinopoli, entrambi risalenti al V Secolo.
Per quanto riguarda i mosaici, è abbastanza evidente l'influenza del periodo iconoclasta per quelli risalenti all'epoca di Irene e Costantino VI, quando venne realizzata la nuova Basilica di Santa Sofia. Per quanto i due fossero favorevoli al culto delle icone, l'influenza del periodo è molto evidente nel mosaico nella volta, aniconico e che vede una grande croce inscritta in una mandorla come principale elemento. Una croce era originariamente presente anche nel mosaico absidale, ma fu sostituita nell'843, al termine del periodo iconoclasta, dal mosaico della Vergine col Bambino tuttora presente, seppur frutto del rifacimento successivo al terremoto del 1037.
Sulla cupola, invece, un grande mosaico databile intorno all'885 rappresenta l'Ascensione.
Nel nartece sono invece presenti affreschi risalenti all'XI Secolo, al restauro successivo al terremoto del 1037, che raffigurano Santi e Monaci locali.
Sul lato meridionale della Basilica, sotto al livello stradale, è visibile la Fontana Sacra di San Giovanni Battista, ritenuta essere una Fonte Battesimale appartenente alla Basilica precedente a Santa Sofia.
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