Sant'Adriano ad Sanctae Mariae Maioris era una Chiesa oggi non più esistente che si trovava nel Rione Monti. Si trattava di una piccola Chiesa con annesso Monastero situata adiacente alla Basilica di Santa Maria Maggiore, sul lato in cui oggi sorge la Cappella Paolina Borghesiana, sul lato dove oggi sorge Via Liberiana. La Chiesa di Sant'Adriano, dedicata al Santo martire di Nicomedia martirizzato durante le persecuzioni di Diocleziano, venne realizzata sicuramente prima dell'VIII Secolo: il Liber Pontificalis dell'epoca di Papa Adriano I (772-795) la riporta come Cappella dell'annesso Monastero definito come in rovina e divenuto rifugio di poveri e mendicanti. Fu proprio Adriano I a volere un restauro dell'edificio, che venne affidato ai monaci Acemeti. Questi monaci bizantini, il cui nome significa letteralmente "coloro che non dormono", vennero fondati nel V Secolo da Sant'Alessandro l'Acemeta ed erano caratterizzati dal darsi il cambio per recitare senza interruzione i Salmi, da cui il nome.
Nel 1302, il catalogo dell'Anonimo di Torino riporta la Chiesa con il nome di Sant'Adrianello, forse per distinguerla dalla più importante Sant'Adriano ai Fori. La Chiesa viene talvolta citata anche come Sant'Adriano ad Duo Forna, un nome che nella zona troviamo soprattutto nella Chiesa scomparsa di Sant'Agnese ad Duo Forna e che deriva forse dai resti di due fornici di un acquedotto.
Nel XVII Secolo, Fioravante Martinelli ritenne che la Chiesa sarebbe scomparsa nel XIV Secolo, quando l'Antipapa Niccolò V Rinalducci (1328-1330) volle costruire nell'area il Patriarchio di Santa Maria Maggiore.
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