L'Oratorio di Sant'Andrea Apostolo era una Chiesa oggi non più esistente che si trovava nel Rione Colonna, grossomodo nel punto dove si congiungono Piazza di Sant'Andrea delle Fratte e Via di Sant'Andrea delle Fratte, quasi di fronte alla Basilica che da il nome alla strada.
L'origine di questo edificio di culto è strettamente legata a quella di Sant'Andrea delle Fratte, dal momento che quest'ultima Chiesa è stata officiata dalla nazione scozzese a Roma, e per questa ragione di fronte a essa sorgeva nel XVI Secolo un ospedale che aveva il compito di ospitare pellegrini e poveri provenienti dalla Scozia. Proprio nel corso di quel secolo, venne realizzato un piccolo Oratorio, officiato dai Padri Scozzesi che gestivano l'annesso ospedale, che venne dedicato appunto a Sant'Andrea Apostolo, Patrono della Scozia.
L'Oratorio divenne un punto di riferimento per la comunità scozzese di Roma: non solo fu luogo importante per i pellegrini che raggiungevano la Città Eterna, ma anche luogo di sepoltura per tutti gli scozzesi residenti a Roma.
Con lo Scisma Anglicano di Enrico VIII che portò tra il 1532 e il 1534 alla nascita della Chiesa Anglicana e alla rottura del Regno d'Inghilterra con la Chiesa di Roma, gli scozzesi presenti a Roma dovettero temporaneamente lasciare la città: l'Oratorio, dunque, venne gestito dalla famiglia Del Bufalo, che viveva nel palazzo poco distante, finché nel 1576 non venne riconsegnata agli scozzesi rimasti fedeli alla Chiesa Cattolica. In quegli anni, in piena Controriforma, a Roma nacquero molti Collegi religiosi rivolti soprattutto alle comunità straniere, in modo particolare a quelle proveniente da luoghi toccati dalla Riforma Protestante o in territori di confine abitati anche da Ortodossi e Musulmani. Papa Gregorio XIII Boncompagni (1572-1585), tra i massimi promotori di questi Collegi, decise che sarebbe stato opportuno creare anche un Collegio per gli Scozzesi, e individuò questo Oratorio e l'annesso ospedale come possibile luogo. Tuttavia, pochi anni dopo Papa Clemente VIII Aldobrandini (1592-1605) decise nel 1592 di costruire in Via delle Quattro Fontane la Chiesa di Sant'Andrea degli Scozzesi, che sarebbe diventata la Chiesa nazionale degli Scozzesi a Roma insieme alla quale fu costruito un Collegio rivolto appunto agli Scozzesi.
L'Oratorio di Sant'Andrea Apostolo, dunque, finì per essere acquistato nel 1618 dalla Confraternita del Santissimo Sacramento, la cui sede era proprio nella vicina Basilica di Sant'Andrea delle Fratte. Sappiamo dalla mappa di Roma di Giovanni Battista Nolli del 1748 che all'epoca l'Oratorio era dedicato a Sant'Andrea e San Francesco di Paola. La Confraternita continuò a officiare il luogo di culto fino al 1874, quando venne venduto a un privato che lo demolì per costruire un edificio civile per abitazioni.
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