Il Drugstore Museum è uno spazio museale situato nel Quartiere Portuense, in Via Portuense 371. La singolare storia di questo luogo inizia tra il 1966 e 1967, con la costruzione di un edificio commerciale lungo la Portuense a ridosso del ponte ferroviario all'altezza di Pozzo Pantaleo. Durante la realizzazione di questo nuovo edificio vengono rinvenuti una serie di edifici sepolcrali, che vengono inglobati nel nuovo edificio, nell'area che negli anni ospiterà prima un autosalone e poi il primo drugstore di Roma. Il luogo, l'area di Pozzo Pantaleo, non è una posizione casuale di quella che al tempo di Roma Antica era campagna: qui, infatti, vi era il bivio tra l'antica Via Campana e la Portuense: la prima proseguiva fino a Porto attraverso il tracciato grossomodo dell'attuale Via della Magliana, mentre l'altra seguendo il tragitto attuale. Si trattava dunque di un importante bivio, come dimostrano anche altre scoperte archeologiche emerse soprattutto a partire dagli anni '60, quando lo smantellamento dell'ex raffineria Purfina portò a una serie di lavori nell'area che hanno portato alla luce importanti testimonianze di epoca romana, come le numerose tombe ritrovate tra Pozzo Pantaleo, Nuovo Trastevere e Vigna Pia che, insieme a quelle del Drugstore Museum, formano quello che è chiamato oggi Circuito della Necropoli Portuense.
Le tombe rinvenute per la realizzazione del nuovo edificio commerciale lungo la Via Portuense vengono in un primo momento inglobate nel complesso, all'interno del piano seminterrato, mentre il resto degli ambienti iniziarono a funzionare regolarmente per le attività commerciali, prima di un autosalone e poi del Drugstore. Quando negli anni '90 questo negozio chiuse, la necropoli tornò ad essere accessibile, finché nel 2005 non si decise di trasformare l'area in un museo. Fu così che tra il 2006 e il 2015 vennero fatti lavori per rendere accessibile la struttura e nel 2019 fu data la piena funzionalità al nuovo museo che prese il nome di Drugstore Museum, proprio in riferimento alla storica destinazione dell'edificio.
All'interno del museo sono visibili cinque ambienti sepolcrali trovati in loco in occasione degli scavi sopracitati, tra i quali un colombario scavato direttamente nel tufo della collina ancora oggi riconoscibile dalla pendenza di Via Belluzzo e ricordata in parte dal toponimo Via delle Cave Portuensi. Tale colombario riporta un medaglione, ancora visibile, raffigurante le figure mitologiche di Licurgo e Ambrosia. Alcuni elementi lasciano pensare che tale colombario ospiti i membri di una sola famiglia insieme a una serie di figure legate a essa. Le altre tombe, invece, sono designate con le lettere A, B, C e D.
Oltre alle tombe trovate in loco, al Drugstore Museum è custodita anche una tomba risalente al Neolitico, quindi un periodo compreso tra il 3.700 e il 2.300 avanti Cristo, ben prima della fondazione di Roma, trovata alla Muratella, nella zona del Casale Somaini, nel 2006 e trasferita nel museo in occasione della sua apertura. Tale tomba è nota come Tomba del guerriero della Muratella.
Il museo ospita inoltre una serie di altri reperti trovati nell'area nelle diverse campagne di scavo svoltesi negli anni, tra cui il Terminus di Vespasiano, un cippo che riporta un provvedimento dell'Imperatore contro l'occupazione abusiva da parte di privati del suolo pubblico.
Lo spazio non funge solo come area museale, ma anche come spazio a disposizione del quartiere che ospita eventi e mostre.
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