Via Lucio Fabio Cilone del Rione San Saba che parte da Via di Villa Pepoli e non ha uscita. La sua istituzione risale al 1927, anni in cui venne in parte urbanizzata l'area dell'ex Villa Pepoli e si decise di attribuire ad alcune nuove strade i nomi di patrizi romani che avevano abitato l'area. Lucio Fabio Cilone Settimino Catinio Aciliano Lepido Fulciniano fu un senatore romano dell'epoca dell'Imperatore Settimio Severo che visse tra il II e il III secolo dopo Cristo. Cilone visse nell'area che successivamente sarebbe stata occupata da Villa Pepoli dopo che Settimio Severo gli donò una domus che sorgeva nell'area della Basilica e del Monastero di Santa Balbina. Tale Chiesa, nata come Domus Ecclesiae, come si chiamavano i luoghi di culto dei primi Cristiani sorti in ambienti domestici, e secondo molti l'edificio in cui nacque era proprio la domus di Cilone.
Via Cilone si perde in maniera quasi indefinita nell'area campestre di Villa Pepoli, dove peraltro si trova il Mausoleo di Fabio Cilone, scoperto da Alessandro Volpi durante gli scavi argheologici effettuati mentre era proprietario della Villa Pepoli nel XIX Secolo.Seppur l'aspetto della strada è caratterizzato da un perdersi indefinitamente nella campagna rispetto alla più omogenea Via di Villa Pepoli, anche qui sono presenti ville e palazzine di pregio, in un ideale seguito di questa strada verso un'area agreste a ridosso delle Mura Aureliane. Qui infatti sorge la Villa Sandoz, costruita tra il 1939 e il 1950 dallo scrittore e collezionista svizzero Maurice Sandoz su progetto dell'architetto Belodorodoff in stile neoclassico, luogo che ospitò numerosi artisti di calibro internazionale negli anni '50.
Da Via Cilone si accede anche all'interno del Bastione del Sangallo e al deposito dove sono tenuti numerosi resti dalle demolizioni della Spina dei Borghi.
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