Via di Villa Pepoli

Arco Via di Villa Pepoli

Via di Villa Pepoli è una strada del Rione San Saba compresa tra Viale Giotto e Via Lucio Fabio Cilone
La strada deve il suo nome alla Villa Pepoli che si estendeva in quest'area del cosiddetto Piccolo Aventino, come si chiama quel sussulto dell'Aventino dove sorge il Rione San Saba. 

Vigna dei Cavalieri nella mappa del Nolli

Tale villa sorse sull'area in precedenza occupata dal Casino di Villa Cavalieri, come si vede nella carta del Nolli del 1748, e fu anche di proprietà della famiglia Guerrieri (ricordata anche nella vicina Via Guerrieri), del Cardinale Fabrizio Dionigi Ruffo, fondatore dell'Esercito della Santa Fede che si battè contro i Giacobini nell'Italia Meridionale durante le guerre napoleoniche. A tale riguardo è visibile nell'arco all'ingresso della via, che fu l'arco d'accesso alla villa, una targa in cui Pio VII Chiaramonti (1800-1823) ringrazia il Cardinale Ruffo. Successivamente, la villa passò di proprietà al Sacerdote Alessandro Volpi, che fu qui autore di alcuni scavi archeologici che portarono alla luce il Mausoleo di Cilone, e alla fine del XIX Secolo venne acquistata dalla famiglia Pepoli, da cui il nome con cui oggi è nota.

La Villa Pepoli nell'IGM del 1924

Negli anni '20 del XX Secolo si decise di lottizzare alcune aree che furono parte della villa, e per questa ragione nel 1927 si decise di attribuire alle strade che vi sarebbero sorte i nomi di Via di Villa Pepoli, Via Lucio Fabio Cilone, Via Marcella e Via Albina per ricordare la villa e alcuni nobili romani che vi vissero. Tuttavia, Via Marcella e Via Albina non vennero realizzati e i loro nomi furono attribuiti ad altre strade sull'Aventino.
Via di Villa Pepoli, dunque, fu realizzata in questo periodo e in questo contesto. 
La nuova strada, partendo da Viale Giotto, passa sotto l'arco che fu l'ingresso della villa e oggi rappresenta l'ingresso scenografico, prosegue ricalcando il viale principale della villa, fino a una curva finale, a partire dalla quale prende il nome di Via Lucio Fabio Cilone. Il percorso di Via di Villa Pepoli, peraltro, corrisponde al percorso di una strada romana identificabile secondo alcuni in un tratto interno alle Mura Aureliane della Via Ardeatina e perfettamente in linea con la posterula ancora oggi visibile a est degli archi di Via Cristoforo Colombo, da alcuni identificata con la presunta Porta Ardeatina. 
Lo sviluppo urbanistico fu di natura esclusivamente residenziale e di pregio, in un contesto particolarmente silenzioso, e qui sorsero dunque diversi villini. Questo è dato anche dal fatto che tali costruzioni furono vincolate al consenso di una commissione in cui ebbero voce in capitolo alcuni dei massimi nomi dell'architettura dell'epoca attivi a Roma, come Gustavo Giovannoni, Antonio Munñoz e Marcello Piacentini. 
Del 1927 è la Villa Francisci, così come il Villino Ramazzotti, opera di Giuseppe Nicolosi che anticipa le forme razionaliste, del 1928 la Villa De Bavier di Renato Corte, del 1929 il Villino Carducci, opera di Gaetano Rapisardi e che fu argomento di scontro tra Muñoz e Piacentini da un lato e Giovannoni all'interno della commissione circa la concezione architettonica del tempo. Del 1934 è invece il Villino Feltrinelli, così come il Villino Tannenbaum, opera di Konrad Wachsmann.
Nel corso degli anni '50, durante alcuni lavori per sistemare una fognatura, emersero i resti di alcuni edifici di età imperiale con pavimenti a mosaico.Sempre in questo periodo vengono realizzate le palazzine comprese tra la strada, Via Cilone e Via Guerrieri.
 
Via di Villa Pepoli Villino Feltrinelli
Il Villino Feltrinelli

Per un periodo la strada prese il nome di Via del Parco Pepoli, ma nel 1959 il comune decise di ripristinare la denominazione storica.
Nel 1981 la tranquilla strada fu teatro di un grave episodio di cronaca nera legato alla criminalità organizzata. Domenico Balducci, attivo nell'usura e nell'investimento di capitali per conto della Mafia e con legami con la Banda della Magliana, viene raggiunto sulla strada, dove abitava presso il Villino Ramazzotti, dai membri della Banda della Magliana Danilo Abbruciati e Raffaele Pernasetti mandati dal mafioso Pippo Calò, dopo che Balducci aveva tenuto per sè dei soldi che avrebbe dovuto destinare a quest'ultimo. 
Nella strada ha avuto per anni sede, presso il Villino Feltrinelli, la scuola elementare Montessori "Nerina Noè", successivamente trasferita nel Quartiere Ardeatino.
Il CAP di Via di Villa Pepoli è 00153. La strada fa parte della Zona Urbanistica Aventino.

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