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Ex sede dell'Istituto nazionale di genetica per la cerealicoltura (INGC)

Vecchia foto Istituto sperimentale per la cerealicoltura

La ex sede dell'Istituto Nazionale di Genetica per la Cerealicoltura (INGC) si trova in Via Cassia, all'altezza grossomodo di Piazza dei Giuochi Delfici, nella parte della strada compresa nel Quartiere Tor di Quinto. La storia dell'edificio è strattamente legata a quella dell'ente di cui è stato sede: l'INGC, appunto, creato nel 1919 su iniziativa di Nazareno Strampelli, tra i massimi esperti di agricoltura e genetica del suo tempo al punto da essere soprannominato "il mago del grano", proprio per sviluppare e promuovere studi e sviluppi della cerealicoltura. Inizialmente, la sede di Roma fu ospitata all'interno del Ministero dell'Agricoltura, quindi nei locali dell'Istituto sperimentale zootecnico e in uno stabile presso Porta Pia. In contemporanea, l'istituto, che era nato come ente morale autonomo sotto la vicilanza del Ministero dell'Agricoltura, aprì tre stazioni fitotecniche: una a Foggia, una a Palermo e una terza a Roma, situata nella tenuta dell'Inviolatella e nata con l'acquisto dell'omonima azienda nel 1920.

Istituto sperimentale cerealicoltura

Nel 1927 si rese necessaria la realizzazione di una nuova sede a Roma per l'istituto: fu perciò individuata la Via Cassia, zona limitrofa al terreno dell'Inviolatella, per realizzare la nuova sede, per la cui progettazione venne chiamato l'ingegnere Stefano Gentiloni Silverj, che ideò l'edificio in questione, un semplice e funzionale edificio in stile eclettico di due piani con una serie di strutture annesse.
La necessità di una nuova sede per l'istituto non può non essere inserita nel contesto della battaglia del grano lanciata nel 1925 per ridurre le importazioni di grano italiane dall'estero in quello che rappresenta uno dei primi passi della politica autarchica che il regime avrebbe adottato pienamente negli anni '30.
La nuova sede, oltre a una serie di uffici ospitava laboratori di chimica, fotografia e microscopia oltre a un museo del pane che ospitava forme e qualità da tutto il mondo.
Negli anni, l'INGC cambiò nomi e forma, divenendo Istituto sperimentale per la cerealicoltura e proseguendo il suo lavoro fino al suo scioglimento nel 2016. In quell'occasione, la vecchia sede dell'istituto venne messa in vendita.

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