La Colonna di Costantino, nota anche come "Colonna Abbruciata" (o con il suo equivalente turco Cemberlitas Sutunu) si trova a Istanbul (Costantinopoli) lungo la Yeniceriler Caddesi all'angolo con la Vezirhan Caddesi, nel distretto di Fatih, nel luogo dove sorgeva il Foro della città romana.
Quando Costantino fondò Costantinopoli nel 330 dopo Cristo, costruì immediatamente un foro per la nuova città, nel quale fece erigere una colonna in suo onore. Essa venne realizzata attraverso sette tamburi di porfido provenienti dalla città egiziana di Eliopoli posta su un basamento e sormontata originariamente da una statua dell'Imperatore Costantino in veste della divinità greca Helios, con nella mano destra un globo con infissa una croce e in quella sinistra una lancia, mentre sulla testa aveva una corona a sette raggi: la stessa immagine che compariva sulla monetazione dell'epoca. Lo sguardo della statua era inoltre rivolto al sole nascente. Sulla colonna era inoltre incisa la frase "Costantino, che splende come il sole".
La colonna era originariamente alta 50 metri (nel tempo ridotti a 35) e i tamburi di porfido erano intervallati da ghirlande.
Una tradizione bizantina risalente al tardoimpero voleva che Costantino avesse portato da Roma il Palladio, la scultura lignea raffigurante Pallade Atena che secondo la tradizione dell'epoca aveva il potere di difendere una città, che a sua volta secondo un'altra tradizione sarebbe arrivata a Roma da Troia per mano di Enea, e la avrebbe seppellita nell'area sottostante la colonna.
Nel 1106 una forte ondata di vento fece cadere a terra la statua di Costantino, e l'Imperatore Manuele I fece restaurare la colonna sostituendo la statua con un blocco sormontato da una Croce.
Nel 1453, quando i Turchi conquistarono Costantinopoli, su questa colonna venne appesa la testa dell'ultimo Imperatore Romano d'Oriente Costantino XI Paleologo, caduto nell'ultimo tentativo di difendere la città.
Durante l'Impero Ottomano, ulteriori vicende riguardarono la colonna. Sotto il regno di Mustafa II, a cavallo tra XVII e XVIII Secolo, la colonna venne rinforzata con cerchi di ferro tra i diversi blocchi, mentre nel XVIII Secolo il basamento venne sostituito con quello attuale. Nel 1779, invece, la colonna subì un incendio, da cui il nome con cui oggi è nota.
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