Vicolo di San Barnaba

Vicolo San Barnaba Maranella

Vicolo di San Barnaba è una strada del Quartiere Prenestino-Labicano che parte da Via della Maranella e non ha uscita. Si presenta come una strada privata, chiusa al pubblico transito da un cancello al suo ingresso.
Originariamente, questa strada prese il nome di Via di San Barnaba mentre la vicina Chiesa cui deve il nome si apprestava a essere costruita. Nel 1955, con la Chiesa di San Barnaba ancora in costruzione (sarebbe stata terminata nel 1957), il Comune decise di riordinare i nomi delle strade. La strada fino a quel momento denominata Via Alò Giovannoli, che costeggia il retro della Chiesa di San Barnaba, prese il nome di Via di San Barnaba, mentre una nuova strada che partiva da Piazza dei Geografi in direzione di Via della Maranella (attualmente senza uscita) prese il nome di Via Alò Giovannoli.
La vecchia Via di San Barnaba, ovvero la strada di cui stiamo parlando, prese il nome di Vicolo di Santa Barnaba per via delle sue ridotte dimensioni. Non è da escludere che il Comune ritenesse che tale vicolo, pensato come "Via", dalla Chiesa potesse raggiungere Via della Maranella ma tale riordinamento urbanistico rimase incompiuto e perciò tale via, ridotta pressoché a cortile privato, sia stata "declassata" a "Vicolo".

Ex sede dell'Istituto nazionale di genetica per la cerealicoltura (INGC)

Vecchia foto Istituto sperimentale per la cerealicoltura

La ex sede dell'Istituto Nazionale di Genetica per la Cerealicoltura (INGC) si trova in Via Cassia, all'altezza grossomodo di Piazza dei Giuochi Delfici, nella parte della strada compresa nel Quartiere Tor di Quinto. La storia dell'edificio è strattamente legata a quella dell'ente di cui è stato sede: l'INGC, appunto, creato nel 1919 su iniziativa di Nazareno Strampelli, tra i massimi esperti di agricoltura e genetica del suo tempo al punto da essere soprannominato "il mago del grano", proprio per sviluppare e promuovere studi e sviluppi della cerealicoltura. Inizialmente, la sede di Roma fu ospitata all'interno del Ministero dell'Agricoltura, quindi nei locali dell'Istituto sperimentale zootecnico e in uno stabile presso Porta Pia. In contemporanea, l'istituto, che era nato come ente morale autonomo sotto la vicilanza del Ministero dell'Agricoltura, aprì tre stazioni fitotecniche: una a Foggia, una a Palermo e una terza a Roma, situata nella tenuta dell'Inviolatella e nata con l'acquisto dell'omonima azienda nel 1920.

Istituto sperimentale cerealicoltura

Nel 1927 si rese necessaria la realizzazione di una nuova sede a Roma per l'istituto: fu perciò individuata la Via Cassia, zona limitrofa al terreno dell'Inviolatella, per realizzare la nuova sede, per la cui progettazione venne chiamato l'ingegnere Stefano Gentiloni Silverj, che ideò l'edificio in questione, un semplice e funzionale edificio in stile eclettico di due piani con una serie di strutture annesse.
La necessità di una nuova sede per l'istituto non può non essere inserita nel contesto della battaglia del grano lanciata nel 1925 per ridurre le importazioni di grano italiane dall'estero in quello che rappresenta uno dei primi passi della politica autarchica che il regime avrebbe adottato pienamente negli anni '30.
La nuova sede, oltre a una serie di uffici ospitava laboratori di chimica, fotografia e microscopia oltre a un museo del pane che ospitava forme e qualità da tutto il mondo.
Negli anni, l'INGC cambiò nomi e forma, divenendo Istituto sperimentale per la cerealicoltura e proseguendo il suo lavoro fino al suo scioglimento nel 2016. In quell'occasione, la vecchia sede dell'istituto venne messa in vendita.

Altri siti che ne parlano:

Casale di Via Cassia 67

 
Casale lungo Via Cassia

Lungo la Via Cassia, al civico 67, nella parte che ricade nel Quartiere Della Vittoria, è presente un casale risalente al XVII Secolo. L'edificio è molto semplice e a due piani, in linea con l'architettura rurale dell'epoca, un periodo in cui questa zona era adibita principalmente ad area agricola. Al casale si accede da un portale posto sulla Cassia.

Zona Borghesiana

Borghesiana stemma


La Zona Borghesiana si trova a sud della Via Prenestina lungo la sua estensione all'estremo est del Comune di Roma. In quest'area sorgeva originariamente il lago Regillo, che nel 496 avanti Cristo (499 avanti Cristo secondo altri) fu teatro della battaglia tra la neonata Repubblica Romana e la Lega Latina, in cui i Romani sconfissero le vicine città rimaste fedeli all'ultimo Re Tarquinio il Superbo. Tale lago, la cui localizzazione non è certa ma si estendeva in un'area localizzabile tra Finocchio, Via Prataporci, Monte Porzio Catone, la Prenestina, la Casilina e Montecompatri, venne prosciugato intorno al I Secolo avanti Cristo e la zona prese il nome di Tor Forame (dal latino foramen), toponimo ancora presente in una strada della zona.
Successivamente, la nobile famiglia Borghese acquistò nella zona numerosi terreni, da cui quindi il nome Borghesiana. La stessa famiglia cedette alcuni dei suoi terreni per permettere la realizzazione della ferrovia Roma-Fiuggi (ex Ferrovie Vicinali), che passava in questa zona. Tale ferrovia, successivamente, è stata trasformata nella ferrovia urbana Roma-Pantano e un suo tratto, compreso quello che passa appunto per la zona della Borghesiana, trasformato in parte della Metro C.
Dagli anni '50 iniziarono a svilupparsi nella zona case rurali, cui negli anni successivi seguì un rapido quanto disordinato sviluppo urbano senza alcuna pianificazione e in cui molti terreni agricoli vengono edificati e trasformati in abitazioni.
Nel quartiere ha stabilito il proprio campo d'allenamento la Lodigiani e sorge il centro sportivo della Borghesiana usato anche dalla Nazionale di Calcio dell'Italia.
Dal 2014 la zona è collegata dalla linea C della metropolitana di Roma.

Archeologia industriale:
- Fabbrica Vinalcre
 
Casali:
- Casale della Borghesiana
- Casale tenuta Le Marmorelle
- Casal Montani  
- Casale Zandotti
 
Catacombe:
- Catacombe di San Zotico
 
Chiese:
- San Giovanni Maria Vianney
- Santa Maria della Fiducia
- Santa Maria dell'Oriente
- Santa Maria della Speranza
- Santa Maria Madre della Chiesa
 
 Siti archeologici:
- Cisterna Romana di Via della Borghesiana
- Cisterna Romana a Casal Montani
 
Stazioni della metropolitana:
- Due Leoni-Fonana Candida
- Borghesiana
- Bolognetta
 
Street art:
- Gli occhi dei bambini

Torri:
- Torre Jacova

Via Francesco Mengotti

Via Mengotti Cassia Tor di Quinto

Via Francesco Mengotti è una strada del Quartiere Tor di Quinto compresa tra Via Cassia e Largo Ronciglione. Tale strada venne istituita nel 1957, in anni in cui la zona di Vigna Clara e Tor di Quinto venne urbanizzata, e in linea con la toponomastica locale fu dedicata a un economista, in questo caso Francesco Mengotti (Fonzaso 1749 - Milano 1830).
All'angolo tra la strada e la Via Cassia è presente un casale risalente al XVII Secolo.
La strada ricade nella zona urbanistica Tor di Quinto e il suo CAP è 00191.

Casale in Via Cassia angolo Via Mengotti

Tor di Quinto Casale Cassia

All'angolo tra Via Cassia e Via Francesco Mengotti, nel Quartiere Tor di Quinto, è presente un casale risalente al XVII Secolo. L'edificio ha il carattere semplice che rispecchia l'uso rurale e ricorda come questa zona fosse, fino all'urbanizzazione arrivata soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale, una zona di campagna.
Sul lato che affaccia su Via Mengotti sono presenti sulle mura del casale frammenti di statue e antichità varie.

Targa in memoria della visita di Gregorio XVI presso Villa Sicurani (oggi Villa Cidonio)

Targa Papa Gregorio XVI Via Cassia

 
La targa in questione si trova in Via Cassia, nella parte compresa nel Quartiere Della Vittoria, sulle mura del complesso di Villa Cidonio,e ricorda la visita di Papa Gregorio XVI Cappellari (1831-1846) presso la suddetta villa, all'epoca di proprietà della famiglia Sicurani, avvenuta nel 1846.

Targa in memoria della visita di Pio VI a Villa Sicurani (oggi Villa Cidonio)

Targa Papa Pio VI Braschi Via Cassia

 
La targa in questione si trova in Via Cassia, nella parte compresa nel Quartiere Della Vittoria, sulle mura del complesso di Villa Cidonio, e ricorda la visita di Papa Pio VI Braschi (1776-1799) presso la suddetta villa, all'epoca di proprietà di Luigi Sicurani (citato nella targa con il nome latinizzato in Aloysius), discendente di una famiglia di armaioli e custode dell'Armeria Vaticana. Tale visita, come scritto nella targa, avvenne nel 1786.

San Filippo Neri di Villa Cidonio

San Filippo Neri Cassia Villa Sicurani
 
La Cappella di San Filippo Neri di Villa Cidonio si trova lungo Via Cassia nel tratto compreso nel Quartiere Della Vittoria, nel complesso appunto di Villa Cidonio. La storia della Cappella è stretamente legata a quella della villa: quando questa proprietà fu di proprietà della famiglia Sicurani nel XVIII Secolo, il complesso - fino a poco prima una classica proprietà rurale in una zona all'epoca di campagna - venne totalmente rimodellato, e nell'ambito di tali rifacimenti venne realizzata questa Chiesa. Diveramente da altre Cappelle all'interno di ville suburbane, essa si affaccia sulla strada esterna e fu realizzata per essere aperta al pubblico. Inoltre, ha uno stile architettonico autonomo e distinguibile rispetto a quello della villa.
La Cappella è un semplice edificio a pianta rettangolare con facciata di colore ocra caratterizzata da un timpano triangolare retto da due lesene.
Da quando nel XIX Secolo la villa dei Sicurani passò di proprietà alla famiglia Cidonio, la Cappella è divenuta nota come San Filippo Neri di Villa Cidonio.

Altri siti che ne parlano:

Informazioni utili sulla Provincia di Grosseto

Informazioni utili sulla Toscana

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 Informazioni utili sulla Toscana

Strade scomparse del Quartiere Ardeatino

A seguire un elenco delle strade del Quartiere Ardeatino oggi non più esistenti. Per le strade attualmente esistenti del quartiere, rimandiamo a quest'altro elenco.
 

Villa Cidonio

Cidonio Sicurani villa portale

 
Villa Cidonio sorge lungo Via Cassia, nel tratto compreso nel Quartiere Della Vittoria. Per quanto si abbia notizia di una fattoria in questa zona fin dal XVI Secolo, quando questo tratto della Cassia era aperta campagna, la villa fu costruita nel XVIII Secolo e originariamente apparteneva a Luigi Sicurani, discendente di una famiglia di armaioli e custode dell'Armeria Vaticana, come si evince anche dalle due targhe presenti che ricordano rispettivamente le visite di Papa Pio VI Braschi (1775-1799) e di Papa Gregorio XVI Cappellari (1831-1846), nelle quali è citato il Sicurani. Nel corso del XIX Secolo la villa passò di proprietà alla famiglia Cidonio, da cui il nome.
Il complesso è composto da edifici bassi, alti circa due piani, caratteristici dell'architettura rurale. Lungo Via Cassia, quindi accessibile anche dall'esterno della villa, è presente la Cappella di San Filippo Neri, che ha invece una propria diversa identità architettonica.
Intorno al 1934 la villa ha ricevuto un restauro per mano dell'architetto Tullio Rossi.
 
Cappella San Filippo Neri Via Cassia
La Cappella di San Filippo Neri



Altri siti che ne parlano:

Colonna di Costantino

Colonna di Costantino Cemberlitas Sutunu

La Colonna di Costantino, nota anche come "Colonna Abbruciata" (o con il suo equivalente turco Cemberlitas Sutunu) si trova a Istanbul (Costantinopoli) lungo la Yeniceriler Caddesi all'angolo con la Vezirhan Caddesi, nel distretto di Fatih, nel luogo dove sorgeva il Foro della città romana.
Quando Costantino fondò Costantinopoli nel 330 dopo Cristo, costruì immediatamente un foro per la nuova città, nel quale fece erigere una colonna in suo onore. Essa venne realizzata attraverso sette tamburi di porfido provenienti dalla città egiziana di Eliopoli posta su un basamento e sormontata originariamente da una statua dell'Imperatore Costantino in veste della divinità greca Helios, con nella mano destra un globo con infissa una croce e in quella sinistra una lancia, mentre sulla testa aveva una corona a sette raggi: la stessa immagine che compariva sulla monetazione dell'epoca. Lo sguardo della statua era inoltre rivolto al sole nascente. Sulla colonna era inoltre incisa la frase "Costantino, che splende come il sole".
Colonna di Costantino Gurlitt 1912
La Colonna di Costantino in una ricostruzione di Gurlitt del 1912

 
La colonna era originariamente alta 50 metri (nel tempo ridotti a 35) e i tamburi di porfido erano intervallati da ghirlande.
Una tradizione bizantina risalente al tardoimpero voleva che Costantino avesse portato da Roma il Palladio, la scultura lignea raffigurante Pallade Atena che secondo la tradizione dell'epoca aveva il potere di difendere una città, che a sua volta secondo un'altra tradizione sarebbe arrivata a Roma da Troia per mano di Enea, e la avrebbe seppellita nell'area sottostante la colonna.
Nel 1106 una forte ondata di vento fece cadere a terra la statua di Costantino, e l'Imperatore Manuele I fece restaurare la colonna sostituendo la statua con un blocco sormontato da una Croce.
Nel 1453, quando i Turchi conquistarono Costantinopoli, su questa colonna venne appesa la testa dell'ultimo Imperatore Romano d'Oriente Costantino XI Paleologo, caduto nell'ultimo tentativo di difendere la città.
Durante l'Impero Ottomano, ulteriori vicende riguardarono la colonna. Sotto il regno di Mustafa II, a cavallo tra XVII e XVIII Secolo, la colonna venne rinforzata con cerchi di ferro tra i diversi blocchi, mentre nel XVIII Secolo il basamento venne sostituito con quello attuale. Nel 1779, invece, la colonna subì un incendio, da cui il nome con cui oggi è nota.

Cicek Pasaji (Galleria Cite de Pera)

Istanbul Costantinopoli galleria Cite du Pera Cicek Pasaji

La galleria Cicek Pasaji, originariamente chiamata Cite de Pera, si trova a Istanbul (Costantinopoli), lungo l'Istiklal Caddesi, nel distretto di Beyoglu (Pera). Essa collega l'Istiklal Caddesi con la vicina Sahne Sokak.
In questo luogo sorgeva originariamente il Teatro Naum, fondato da Michel e Joseph Naum, importanti esponenti della comunità Cattolica Levantina di Costantinopoli, in cui venne presentata anche l'opera Il Trovatore di Giuseppe Verdi prima ancora della sua messa in scena a Parigi nonché luogo frequentato abitualmente dai Sultani Abdulaziz e Abdul-Hamid II. Nel 1870, tuttavia, il teatro venne colpito nel corso dell'incendio di Pera, e rimase gravemente danneggiato. La struttura in rovina venne allora acquistata dal banchiere greco ottomano Hristaki Zographos Efendi, che quindi chiamò l'architetto Kleanthis Zannos cui fece progettare l'attuale edificio, realizzato nel 1876, che prese il nome di galleria Cite de Pera, prendendo il nome dalla zona della città in cui sorge, e che venne chiamato anche Hristaki Pasaji (galleria di Hristaki). Nei primi anni vi aprì la Yorgo'nun Meyhanesi, la prima cantina che sorse nella struttura.
Nel 1908 la galleria venne acquistata dal Gran Visir Mehmed Said Pasha e venne quindi chiamata Sait Pasha Pasaji.
In seguito alla Rivoluzione d'Ottobre del 1917, molte figure della nobiltà russa si trasferirono a Costantinopoli, e molte nobildonne aprirono negozi di fiori nella galleria Cite de Pera. Negli anni '40 i negozi di fiori erano la maggioranza all'interno della galleria che, per questa ragione, iniziò a essere nota come Cicek Pasaji, ovvero "galleria dei fiori".
La galleria ricevette diversi restauri, uno nel 1988 e successivamente nel 2005 e nel 2022, tra gli altri. Attualmente è occupata soprattutto da ristoranti.

Targa in memoria della Camera del Lavoro di Parma

Targa 120 anni Camera del Lavoro CGIL Parma

 
La targa in questione si trova in Piazza Garibaldi, a Parma, e ricorda la nascita, il 28 Maggio 1893, della prima Camera del Lavoro della città. Nella targa sono ricordate le parole di Romeo Bianchi, operaio che fu assessore al Comune di Parma.
La targa è stata qui posta dalla CGIL - Camera del Lavoro di Parma e Provincia e dal Comune di Parma il 28 Maggio 2013 in occasione dei 120 anni dalla fondazione della Camera del Lavoro.

Targa in memoria di Domenico Orano

Domenico Orano scuola De Amicis Cattaneo

La targa in questione si trova in Via Galvani, nel Rione Testaccio, sulla facciata della scuola De Amicis - Cattaneo, e ricorda Domenico Orano (Roma 1873 - Roma 1918), scrittore, educatore e filantropo che fu particolarmente attivo a Testaccio dove fondò e diresse istituti di formazione, ricreazione e assistenza.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma nel 2023.

Targa in memoria di Paolo Curti

Paolo Curti San Lorenzo Targa

La targa in questione si trova in Via degli Enotri, a San Lorenzo (parte del Quartiere Tiburtino), e indica che l'edificio su cui è apposta è Villa Curti, presso cui riposa il Principe Paolo Curti.

Madonna del Divino Amore in Largo dei Savorgnan

Madonna col Bambino Borghetto degli Angeli

In Largo dei Savorgnan, nella zona del Quartiere Tuscolano nota come Borghetto degli Angeli, è presente un'Edicola Sacra raffigurante la Madonna del Divino Amore. L'immagine della Madonna col Bambino tra gli Angeli su cui sorvola la Colomba dello Spirito Santo è realizzata in maioliche e racchiusa all'interno di un'edicla.

Madonna del Divino Amore in Viale Mazzini angolo Via Grabau

Madonna col Bambino Viale Mazzini Via Grabau

All'angolo tra Viale Giuseppe Mazzini e Via Carlo Grabau, nel Quartiere Della Vittoria, è presente un'Edicola Sacra raffigurante la Madonna del Divino Amore. L'immagine, in cui la Madonna tiene in braccio Gesù Bambino ed è sormontata da due Angeli e la Colomba dello Spirito Santo, è realizzata in forma di mosaico rachciuso all'interno di una semplice cornice ovale.

Zone, aree urbanistiche e toponimi nel Quartiere Portuense

A seguire un elenco di zone, aree urbanistiche, località e toponimi presenti all'interno del Quartiere Portuense:
 
 

Fulda

Strade di Fulda

Assia

Fulda