Villa Strozzi era una villa situata sul Colle Viminale, nell'odierno Rione Castro Pretorio, oggi non più esistente.
In origine fu la famiglia Frangipane a costituire la villa fondendo una prima vigna, posseduta fin dal 1400, con la nuova vigna acquistata da Girolamo Frangipane il 2 aprile 1533 ai fratelli d'Amico.
Nel 1587 Papa Sisto V effettuò un indennizzo nei confronti della famiglia Frangipane per la demolizione di un tratto della loro villa a causa della realizzazione della Via Strozzi che da Piazza delle Terme arrivava alla Via Sistina, delimitando Villa Peretti Montalto.
Nel 1572 la villa venne affittata a Leone Strozzi, che vi risiedeva con la madre Maddalena de' Medici, attorno al 1586 Jacopo del Duca costruì il casino principale in stile rinascimentale, lo Strozzi arricchì la dimora di sculture antiche, ed effettuò scavi che portarono alla luce statue d'epoca romana. Il giardino era all'Italiana, organizzato secondo uno schema geometrico, con siepi di bosso. Sul muro di cinta verso l'Orto delle Barberine, in asse con il casino principale, si trovava una fontana con bacino semicircolare.
Il casino era sviluppato su due piani, era decorato di bugnato angolare, la facciata sul giardino era caratterizzata da una porta centrale ad arco a tutto sesto e due finestre architravate; il primo piano era diviso da lesene doriche, al centro si trovavano tre finestre ravvicinate architravate, la centrale sormontata da un timpano e dotata di balcone, l'ultimo piano era occupato da finestre di mezzanino.
Nel 1619 Leone Strozzi acquistò la villa Frangipane da Laura Frangipane Mattei, e l'arricchì di sculture antiche. Davanti al casino si apriva un piazzale quadrangolare ornato di statue su pilastri.
Villa Strozzi e Villa Peretti Montalto nella pianta del Falda, 1676 |
Nel Settecento vi dimorò l'erudito Abate Leone Strozzi, arcade e accademico della Crusca, collezionista di antichità e oggetti preziosi. In quegli anni vennero alla luce molte antiche statue, che impreziosivano i giardini della villa.
Morto l'abate la villa venne affittata, nel 1782 vi dimorò l'Alfieri che vi compose le tragedie La Merope e Saul.
Nel corso dell'Ottocento cambiò molti proprietari, il 1805 il Duca Ferdinando Strozzi vendette la villa a Monsignor Bernardino Ridolfi, Cameriere Segreto di Puo VI. Nel 1817 i suoi eredi Francesco e Faustina Ridolfi la vendettero ad Elizabeth di Brandenburgo Ansbach. Nel 1829 venne acquistata ad Adelaide Goder Baldi, il 1837 passò ai fratelli Galli, nel 1840 a Rosa Agudi, il 1847 al gentiluomo Thomas Farmer Bailey.
Fu in questo periodo che il Monsignore Francesco Saverio de Mérode iniziò ad interessarsi a Villa Strozzi, per ampliare il fabbricato delle Carceri situato in Piazza delle Terme.
L'acquisizione di alcuni terreni della villa era stata prevista dal Pontefice Pio IX per ampliare le carceri già dal 1853, e venne effettuata dal de Mérode come "deputato all'amministrazione generale di tutte le Carceri". Il proprietario della villa Thomas Bailey era però propenso ad alienarla interamente piuttosto che frazionarla, fu così che l'Arcivescovo l'acquistò per intero nel 1859, dal nuovo proprietario Octavius Dillingham Mordaunt, che era subentrato a Bailey nel 1857, per 18.000 scudi.
Una volta in possesso del vasto appezzamento il Monsignore iniziò ad ideare un piano di espansione della città, ad imitazione di quello che il Prefetto Haussmann faceva a Parigi, nell'ottica di modernizzazione dello Stato Pontificio portata avanti dal Pontefice Pio IX, che aveva previsto la creazione della nuova Stazione Termini in Piazza delle Terme di Diocleziano.
Pianta del Quartiete de Mérode, in basso Villa Strozzi, divisa dalle tre nuove strade, 1868 |
Egli concepì un nuova lottizzazione chiamata Quartiere de Mérode, costruito sui terreni che aveva acquistato lungo la Valle di San Vitale e incentrato sulle Terme di Diocleziano. Dall'esedra delle Terme infatti doveva originare una grande nuova strada, l'odierna Via Nazionale, all'epoca chiamata Via di Santa Maria degli Angeli, o Via de Mérode, questa arteria veniva intersecata da tre strade perpendicolari, le odierne Via Torino, Via Firenze e Via Napoli, delle quali Via Torino era posta in asse tra la facciata della Chiesa di Santa Susanna e l'abside della Basilica di Santa Maria Maggiore.
Il casino di Villa Strozzi tre le due nuove strade Via Firenze e Via Torino, 1866 |
Via Torino e Via Firenze vennero progettate proprio per essere centrate con il casino di Villa Strozzi, situato lungo Via Strozzi.
I lavori per la costruzione dell'odierna Via Nazionale iniziarono nel 1868 così come la vendita dei terreni limitrofi alla strada.
Il 2 novembre 1870 Villa Strozzi fu venduta agli avvocati Giovan Battista Pericoli e Giacomo Balestra per 200.000 lire.
I nuovi proprietari vendettero il casino con parte del giardino al Conte Mario Mazzei, nel maggio 1872. Il Conte lo affittò ad Albert Dumont, primo Direttore della Scuola Francese di Atene, che nel 1874 lo utilizzò come sede per l'Istituto.
Nel 1876 Domenico Costanzi proprietario dell'Hotel del Quirinale situato in Via Nazionale, decise di comprare, dal Pericoli e ida Balestra, i terreni di villa Strozzi rimasti per costruirvi il Teatro Costanzi oggi Teatro dell'Opera, inaugurato nel 1880.
Lo stesso teatro fu influenzato dalla presenza del Casino Strozzi, che ne comportò lo sviluppo limitato al terreno posto tra l'Albergo del Quirinale e il casino stesso, perpendicolare a Via Firenze, il casino resistette circa fino al 1892, quando venne demolito in previsione della costruzione di un edificio mai realizzato.
L'Albergo del Quirinale, il Teatro Costanzi e il Casino Strozzi nel PRG del 1882 |
Nel 1928 al suo posto fu creato da Marcello Piacentini un nuovo ingresso al Teatro dell'Opera e venne realizzata l'attuale Piazza Beniamino Gigli.
Una targa commemorativa posta sulla facciata del Teatro dell'Opera in Via Torino ricorda l'antica Villa Strozzi e il soggiorno di Vittorio Alfieri.
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