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Palazzina Pandolfi


La Palazzina Pandolfi è situata in Piazza dell'Esquilino n. 2, nel Rione Castro Pretorio, è sede dell'Ambasciata d'Argentina in Italia.
L'edificio venne costruito nella I zona di espansione del Quartiere dell'Esquilino, ricadeva nel lotto VI, sui terreni dell'ex Villa Massimo Montalto, ad angolo con Via Torino.
Il 2 agosto 1873 fu presentato il progetto di una palazzina realizzato dal Conte Beniamino Pandolfi Guttaduro, Colonnello in congedo dell'esercito, i lavori terminarono nel 1874.
L'edificio si sviluppava su quattro piani con il fronte principale lungo Piazza dell'Esquilino.

La Palazzina in Piazza dell'Esquilino nel 1876

Il piano nobile venne abitato dalla famiglia Pandolfi mentre quelli successivi furono affittati. È qui che dal 1880 si spostò la Legazione diplomatica dell'Argentina, guidata dal diplomatico Don Diego de Alvear.


Nel 1890 venne ratificato l'acquisto dell'intera palazzina da parte del Governo di Buenos Aires, nei confronti del Pandolfi, grazie all'Ambasciatore Del Viso.


L'edificio è in stile rinascimentale, con sei  finestre ad arco a tutto sesto per ogni piano. Quelle del pianterreno sono dotate di balaustra e piattabande, al piano nobile sono architravate; sopra al portone d'ingresso è presente una grande balconata con balaustra.


Nel 1933 l'Ambasciatore Fernando Perez fece collocare due busti degli statisti Manuel Belgrano e Bartolomé Mitre davanti all'ingresso dell'Ambasciata.
All'interno sono presenti ambienti di rappresentanza, alcuni dei quali risalgono al soggiorno della moglie del presidente Evita Peron nel 1947, ad opera del decoratore Antonio Rosa.
Il 19 settembre 1951 l'edificio è stato vincolato dal Ministero dei Beni Culturali.






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