Villa Farinacci è situata all'interno del Parco di Aguzzano in Viale Rousseau n. 90, nel Quartiere Ponte Mammolo.
L'edificio fu fatto edificare nel 1940 dal gerarca Roberto Farinacci, per farne la propria abitazione e ad uso agricolo, nei suoi terreni di 14 ettari, la Tenuta Ignis, acquistati nello stesso anno, assieme ad Achille Talenti, nella Tenuta di Aguzzano.
Il progetto fu redatto dall'architetto Lorenzo Chiaraviglio, la domanda di licenza di costruzione, del luglio 1940, prevedeva infatti la realizzazione di "una casa ad uso rurale per il conduttore proprietario del fondo".
L'architetto elaborò una splendida architettura in stile razionalista che fondeva elementi tipici rurali e tradizionali del Lazio, come la torre in laterizio, che evoca le antiche torri medioevali dell'Agro Romano, ad elementi più monumentali, come il portico, rivestito in travertino, sul versante posteriore.
Gli ambienti del pianterreno erano destinati ad usi quali rimessa, ufficio e deposito dei cereali, al primo piano erano poste le camere da letto e il soggiorno, mentre nella torre vi erano il granaio e i serbatoi dell'acqua. In realtà sembra che queste destinazioni d'uso rurale fossero soltanto di facciata, mentre in realtà venne tutta utilizzata come residenza privata del gerarca.
La facciata principale è occupata dalla porta d'ingresso alla torre, rivestita di bugnato in travertino, le finestre del primo piano sono incorniciate da lastre di travertino, mentre quelle al pianterreno sono quadrangolari.
L'edificio fu terminato alla fine del 1941 e il gerarca vi risiedette dagli inizi del 1942 fino al 25 luglio del 1943.
Con la caduta del Fascismo tutti i beni romani di Farinacci furono sottoposti a sequestro conservativo, tuttavia la villa non venne incamerata nel demanio dello Stato.
Negli anni sessanta vi fu installato un ristorante, nel 1975 l'edificio è è entrato nella proprietà del Comune di Roma, in questo momento c'è stato un periodo di abbandono. Nel 1996 il Ministero per i Beni Culturali ha apposto un vincolo, solamente nel 2008 la Soprintendenza del Comune di Roma ha iniziato i lavori di restauro e adeguamento funzionale.
Nel maggio 2018 la struttura è passata al Municipio IV e il 18 luglio è stata riaperta al pubblico, oggi ospita eventi culturali.
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