Il 2 Novembre è il giorno in cui la Chiesa Cattolica commemora i defunti, ragione per cui si tengono numerose opere e attività in memoria di chi ci ha lasciati. A Roma, tra le varie, ve ne è una particolare, che si svolge all'Isola Tiberina da parte della Veneranda Confraternita de' devoti di Gesù Cristo al Calvario e di Maria Santissima Addolorata, nota a tutti come dei Sacconi Rossi, per via del loro caratteristico abito, una lunga tonaca rossa con cappuccio a punta.
Questa Confraternita nacque nel XVII secolo e sviluppatasi soprattutto nel secolo successivo con lo scopo di dare sepoltura ai corpi degli annegati nel Tevere che non venivano reclamati da nessuno. Fu così che, presa sede presso la Basilica di San Bartolomeo all'Isola, i Sacconi Rossi iniziarono a dare sepoltura a questi corpi presso la cripta di tale Basilica. Oggi la cripta è aperta al pubblico solo in rare occasioni (come il 2 Novembre) e si presenta come un ossario dall'aspetto in parte simile a quello della Cripta dei Cappuccini in Via Veneto.
La Confraternita, ogni 2 Novembre, in occasione della commemorazione dei defunti, tiene dunque una processione che parte dalla Chiesa di San Giovanni Calibita, in seguito alla celebrazione di una Messa, e arriva alla banchina del Tevere all'Isola Tiberina, dove una corona di fiori viene gettata nel Fiume in memoria di tutte le persone che vi sono morte annegate.
Lo storico Ferdinand Gregorovius fece una descrizione della processione che ci da l'idea di come si presentasse alla metà del XIX secolo:
“La nostra attenzione però è fissata su quella lunga fila di
persone, le quali camminano solennemente due a due, e che paiono
appartenere al medio evo quasi altrettante figure dipinte da Giotto, dal
Ghirlandaio, o da Sandro Botticelli. Tutti questi uomini sono vestiti
di una lunga tonaca rossa, hanno il capo coperto di un cappuccio fatto a
punta, il quale ricopre pure loro la faccia, con due aperture per gli
occhi. Camminano tutti a piedi scalzi. Hanno i lombi ricinti da una
fune, alcuni portano croci, ma i due spettri rossi che aprono la marcia,
portano in mano teschi umani, ed ossa di morto. Mormorano preghiere
nell’andare. Sono la confraternita dei Sacconi rossi; il loro aspetto è
propriamente bizzarro, e vi riporta nei tempi antichi.”
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