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Via Abruzzi


Via Abruzzi è una strada del Rione Ludovisi, compresa tra Via Boncompagni e Via Campania. 
Venne istituita nel 1887, quando una volta pianificato il nuovo quartiere di lottizzazione della Villa Ludovisi, si decise di attribuire alle nuove strade i nomi delle regioni del neonato Regno d'Italia. Questa strada venne dedicata agli Abruzzi, regione che oggi ci limitiamo a chiamare Abruzzo e che in passato è stata un tutt'uno col vicino Molise.

Ludovisi Via Abruzzi
Via Abruzzi in una mappa dell'Istituto Cartografico Italiano del 1896

Al momento dell'istituzione, tuttavia, per la strada venne proposto il nome di "Via Dogali", volendo ricordare non solo le regioni italiane ma anche i territori di quello che all'epoca era l'Impero coloniale italiano. Tuttavia, in sede di delibera, si optò per chiamare tale strada Via Abruzzi e dedicare a Dogali un'altra strada, originariamente pensata per chiamarsi "Via Massaua". 
Nel 1916 si decise di cambiare il nome di questa strada, dedicata a un luogo come Dogali la cui memoria è legata per gli italiani soprattutto alla disfatta militare del 1887, in Via Romagna, mentre Dogali fu indirettamente risarcita con la dedica del piazzale di fronte alla Stazione Termini ai Cinquecento italiani caduti nella battaglia (appunto, Piazza dei Cinquecento) e dove all'epoca sorgeva l'obelisco in loro memoria, attualmente situato nel vicino Viale delle Terme di Diocleziano.
Come per il resto del Rione Ludovisi, la strada fu pensata all'epoca come una zona residenziale da edificare a palazzi, la crisi edilizia del 1887 bloccò le costruzioni, e ai primi del Novecento vi sorsero numerosi villini, non tutti però sopravvissuti fino ai giorni nostri.

Via Abruzzi nel 1903, in primo piano il Villino Florio

Nello specifico, nella via sorgono il Villino Kaiser, oggi sede dell'Hotel Villa Pinciana, il Villino Florio, opera di Ernesto Basile per l'imprenditore siciliano Ignazio Florio, il Villino Morani, il Villino Amero d'Aste Stella

Il Villino Morani e, in secondo piano il Villino Florio

Vi sorse inoltre il Villino de Frankenstein, opera di Carlo Busiri Vici del 1906 e demolito negli anni '60 per fare posto a più moderni edifici per uffici, stessa sorte toccò alla grande Villa Dusmet, opera di Edgardo Negri per il Marchese Alfredo Dusmet de Smours.
In Via Abruzzi, come in molte altre strade della zona e del vicino Quartiere Pinciano, negli anni '50 e '60 molti villini ed edifici estensivi sono stati purtroppo demoliti, poiché il regolamento edilizio lo permetteva, per dare spazio a nuovi palazzi spesso per uffici che hanno in parte trasformato la zona in quartiere terziario.

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