Via Rua era un'antica strada del Ghetto di Roma, oggi non più esistente, situata nel
Rione Sant'Angelo.
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Via Rua in una mappa del 1876 |
Si trattava della più importante arteria del Ghetto, e lo delimitava longitudinalmente a Nord, mentre a Sud la strada più importante era Via della Fiumara.
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L'inizio di Via Rua, nello slargo a volte chiamato Piazza Rua |
La via iniziava in Piazza Giudea e attraversando il Ghetto in un tratto rettilineo arrivava fino al Portico d'Ottavia. Quì scendeva perpendicolarmente fino alla Piazzetta Rua, occupata da un'antica torre medioevale.
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Via Rua verso Piazzetta Rua |
Dalla Piazzetta Rua la strada scendeva curvilinea fino a Via del Ponte dei Quattro Capi.
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Via Rua, vista nel primo tratto vicino a Via del Ponte dei Quattro Capi |
La via era occupata dai più importanti negozi ebrei del Ghetto, principalmente venivano venduti tessuti e vestiti.
Il nome originale della strada, era Ruga Judeorum, e comparve nel Quattrocento, quando molti ebrei si trasferirono nel Rione Sant'Angelo da Trastevere. Successivamente la denominazione venne trasformata in Rua Judeorum e quindi semplicemente Via Rua.
Le case che si affacciavano sulla strada vennero demolite completamente nel 1886-1887.
La torre medioevale di Piazzetta Rua era uno degli ambienti più caratteristici del Ghetto, tanto che venne ritratta in un famoso acquerello di Ettore Roesler Franz della serie di Roma Sparita. Essa si sviluppava su cinque piani, era caratterizzata da una scala esterna che conduceva al primo piano, quì si trovava un portale rinascimentale, una bifora gotica si apriva al secondo livello.
A sinistra della torre si trovava l'arco delle Tre Cannelle, caratteristico passaggio che metteva in comunicazione la piazzetta con la retrostante Piazza delle Tre Cannelle.
L'archeologo Giuseppe Gatti così scrive nel 1886: "Edificio medievale del nel Ghetto. In fondo alla piccola piazzetta presso l'angolo di via Rua, di fronte agli avanzi del Portico d'Ottavia, è stata demolita una casetta, edificata tra il secolo decimo terzo e decimo quarto. La parete del prospetto era costruita in selce, d'opera incerta: verso l’alto sporgevano alcuni conci di travertino bucati, secondo il consueto, per sostenere le assi di un velario. Una scala esterna conduceva al primo piano, il quale aveva la porta decorata con mostra e cimase in marmo del Secolo XIV, ed una graziosa finestrina bifora in peperino, con archi circolari trilobati e sostenuti da un piccolo pilastro, al quale è addossata una mezza colonna. Questa costruzione però non era che il rivestimento esteriore di una torre più antica, la quale è stata scoperta per intiero nell’interno della fabbrica. Essa è costruita in laterizio e risarcita soltanto nella parte più alta con opera principalmente di tufi: a forma rettangolare, e la sommità è munita di merli. Prima che venga demolita, ne verranno tolte le fotografie".
La Torre venne completamente demolita entro i primi mesi del 1887.
Si tratterebbe dunque di una torre antica e merlata, in laterizio, risalente al 1100 ricoperta poi da una struttura successiva contenente la bifora gotica e la porta rinascimentale.
Secondo le perizie del 1886 la torre era proprietà di Pacifico Alatri e faceva parte di un complesso appartenuto nel medioevo ai Pierleoni.