Il fosso di Affogalasino è un corso d'acqua ancora in parte visibile che nasce da Roma nord e sfocia nel Tevere all'ansa della Magliana, all'altezza del Trullo. Scorre principalmente nei territori del Suburbio Gianicolense e del Suburbio Portuense.
Il nome di tale fosso, che da il nome alla vicina via, è forse tra i più curiosi toponimi di Roma e ha lasciato spazio a più interpretazioni.
Secondo Pietro Romano, ad esempio, le inondazioni rendevano difficile il passaggio del fosso con gli animali e per questo venne noto come di "Affogalasino", usando il povero animale per calcolare il livello della piena.
Un'altra teoria, stavolta del Nispi Landi, fa riferimento al fatto che i primi cristiani, durante le persecuzioni precedenti all'Editto di Costantino, erano talvolta chiamati con fare di spregio "asini". Questo è testimoniato anche dall'esistenza di graffiti blasfemi come quello rinvenuto al Palatino e oggi alla sede del Museo Nazionale Romano presso le Terme di Diocleziano che ritrae un cristiano nell'atto di adorare un crocefisso con la testa d'asino.
Secondo tale teoria nella zona, dove sorgeva anche il Bosco Sacro agli Arvali, esisteva un laghetto in cui i cristiani venivano annegati. A tale proposito ha notato il Tomassetti come un parziale riscontro si possa trovare nella Passio dei Santi Simplicio, Faustino e Beatrice, che ricevettero il martirio lungo la Portuense e i cui corpi vennero gettati da un ponte in pietra e rinvenuti sull'ansa del Tevere presso la Magliana. Un tragitto, quello lungo le acque, perfettamente compatibile con il fosso noto come di Affogalasino.
Il fosso di Affogalasino venne in gran parte interrato nel 1940 con la realizzazione della Borgata Costanzo Ciano, che avrebbe poi dopo la guerra cambiato nome in Borgata del Trullo. Gran parte del fosso scorre oggi in fatti sotto Via del Trullo, mentre una parte è visibile lungo Via di Affogalasino.
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