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Galleria Regina Margherita

 


La Galleria Regina Margherita era una galleria oggi non più esistente, situata tra Via Agostino Depretis e Via Napoli, nel Rione Castro Pretorio, era un piccolo gioiello umbertino contenente anche il Caffè Teatro Orfeo.
L'edificio fu progettato dall'architetto Giulio Podesti nel 1885 e realizzato l'anno successivo dalla ditta Scafati e Ricciardi, si trattava della prima galleria di Roma, su modello di quelle che venivano contemporaneamente costruite a Milano e Napoli, non a caso il Podesti era uno dei più affermati architetti del momento.
La struttura era costituita da due edifici in muratura, che delimitavano la galleria, sovrastati da una tettoia metallica. Sul lato di Via Napoli la galleria era chiusa da un corpo di fabbrica, porticato al pianterreno. 


Le facciate si sviluppavano su tre ordini, erano decorate da lesene ioniche, corinzie e composite, che inquadravano le arcate, occupate, a livello dell'arco, da un balconcino con parapetto in ferro battuto. Al primo ordine le arcate ospitavano finestre con timpano triangolare, mentre al livello successivo finestre con timpano ricurvo.
Le lunette dell'atrio della galleria vennero affrescate dal pittore milanese Luigi Galli.
All'interno si trovavano negozi, un ristorante e il Caffè Teatro Orfeo, che divenne ben presto il più importante Café Chantant di Roma. 

L'arcoscenico del Teatro Orfeo

Il Caffè Teatro venne inaugurato nel 1888, Giovanni Cruciani era il direttore, vi si esibirono le più importanti ballerine e cantanti dell'epoca, come Lina Cavalieri. 
Il locale aveva un atrio a pianta ottagonale, con colonne dorate, che sostenevano una cupola di cristallo dipinta con Orfeo e Euridice di Mario Spinetti.
Le pareti del salone principale erano decorate con stucchi dorati, la volta del soffitto era stata dipinta da Spinetti con due scene: Triclinio romano e Serenata Veneziana.
La galleria non sopravvisse alla speculazione edilizia degli anni sessanta, complice il PRG che prevedeva la possibilità di ricostruzioni nel Rione Castro Pretorio, venne barbaramente demolita per realizzare un grande edificio in stile internazionale.



1 commento:

  1. La Galleria Regina Margherita era al posto del successivo Supercinema, con una nuova galleria, molto più bassa, sempre tra via De Pretis e via Napoli. Il tutto oggi mi sembra in parte gestito dalla Sapienza.
    In toponomastica si chiama ancora ufficialmente Galleria Regina Margherita con tanto di targa stradale in travertino
    (https://geoportale.comune.roma.it/.../viario/9264/dettaglio)

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