Il Lotto XIV della Garbatella è situato tra le Vie Francesco Passino, Via Fausto Vettor, Via Obizzo Guidotti e Via Vittorio Cuniberti, nel Quartiere Ostiense.
Esso è occupato da cinque villini, risalenti al 1925 e facenti parte del Quartiere degli sfrattati realizzato intorno a Piazza Masdea.
Gli edifici hanno l'aspetto semplice delle 'case rapide', dove elementi architettonici sono molto semplificati.
Nel 1926 e 1927 furono progettate cinque palazzine sui terreni del lotto rimasti liberi, tra le Vie Passino e Fausto Vettor, terminate nel 1928.
Tre furono curate dall'architetto Innocenzo Sabbatini, all'angolo fra le Vie Passino e Fausto Vettor, nel 1926, mentre quella posta all'angolo tra Via Passino e Via Cuniberti fu disegnata dall'architetto Pietro Sforza nel 1927.
Le due palazzine laterali di Sabbatini sono identiche, e sono molto simili, nella struttura, a quelle gemelle adiacenti del lotto 13.
Si sviluppano su tre piani, la facciata longitudinale è inquadrata da una fascia a bugnato alternato, al terzo piano sono presenti finestre ad arco, mentre nell'attico si trovano quattro nicchie ovali decorate da cartigli.
La facciata interna, uguale a quella del lotto 13, è segnata da due avancorpi, con bugnato angolare, e dalla porta di ingresso bugnata centrale, posta sopra una movimentata scala a due rampe. La facciata termina con un piccolo corpo centrale, raccordato a volute e occupato da una finestra ovale.
La terza palazzina di Sabbatini, posta ad angolo tra le Vie Vettor e Passino, è più semplice, priva di particolari decorazioni, a parte la cornice marcapiano del terzo piano e due bei medaglioni contenenti bassorilievi con scene di ispirazione classica.
L'edificio progettato da Pietro Sforza, si caratterizza per una pianta movimentata, con una sorta di avancorpo a spigoli smussati.
La parte più interessante è l'attico, che si sviluppa sopra uno spesso cornicione, esso è decorato da nicchie architravate con un timpano, su lesene, fra cui si aprono due arcate, contenenti le finestre quadrangolari.
Ai lati dei timpani si trovano begli stucchi contenenti una pila di vasi con pigne, in parte oggi perduti per lo stato di abbandono in cui si trova la palazzina.
In origine i colori di tutti gli edifici del lotto erano chiari, mentre le due palazzine gemelle di Sabbatini sono state restaurate con colore rosso mattone, tipico degli anni Trenta.
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