Via Cola di Rienzo è una strada del Rione Prati, compresa tra Piazza della Libertà e Piazza del Risorgimento.
Le origini di questa strada risalgono a quando, negli anni successivi all'annessione di Roma al Regno d'Italia, si iniziò a pensare a urbanizzare la zona dei Prati di Castello, fino a quel momento una pianura fuori dall'abitato. Tale progetto venne redatto nel piano regolatore del 1883.
L'urbanistica e la toponomastica del nuovo Rione rispecchiano in maniera chiarissima la tendenza fortemente anticlericale dei governi immediatamente successivi all'annessione di Roma al Regno d'Italia, toni che talvolta sfociano in interpretazioni storiche discutibili, come vedremo.
Il PRG del 1883 |
In primo luogo, le strade del nuovo Rione, caratterizzate da una griglia stradale regolare, vengono disposte in modo che nessuna abbia una prospettiva sulla Cupola di San Pietro, situata proprio a ridosso della zona.
Le Chiese Cattoliche che vennero costruite, inoltre, non furono fatte affacciare sulle piazze principali, ma tendenzialmente in strade ritenute di importanza secondaria.
Ad alcune delle strade principali, invece, vengono assegnati nomi di episodi e personaggi ritenuti in contrasto con la Chiesa. La piazza costruita a ridosso delle Mura Vaticane viene così intitolata al Risorgimento, la via meridionale del tridente che parte da essa è dedicata a Stefano Porcari, che nel 1453 Secolo tentò di rovesciare il Papato all'epoca di Papa Niccolò V Parentucelli (1447-1455), e quella più a Nord, asse principale del nuovo Rione, a Cola di Rienzo.
L'interpretazione secondo cui sarebbe una figura in contrasto con la Chiesa è quantomeno discutibile. Cola di Rienzo (1313-1354), al secolo Nicola di Lorenzo Gabrini, fu un tribuno che cercò di instaurare una forma di Comune a Roma, ma ciò non avvenne in alcun modo in contrasto col Papa, il quale si trovava confinato ad Avignone. Cola di Rienzo, anzi, volle prima di tutto ridare fasti e centralità a Roma che in quel momento aveva una posizione defilata anche per la mancanza del Papa.
Fatto sta, al netto delle interpretazioni, che la strada principale del nuovo Rione Prati venne rappresentata da Via Cola di Rienzo, che come detto era la più settentrionale delle tre strade che, a forma di tridente, si sarebbero dovute diramare da Piazza Risorgimento, con Via Crescenzio al centro e Via Stefano Porcari a Sud. All'incrocio con un altro importante asse della nuova zona, quella rappresentata da Via Cicerone e Via Marcantonio Colonna, fu realizzata una grande piazza rettangolare, anch'essa dedicata a Cola di Rienzo.
Tali nomi vennero formalmente introdotti nella delibera del 1885 che attribuisce i nomi alle strade del nuovo Rione di cui stava iniziando la costruzione.
L'ambiziosa edificazione di una zona fino a quel momento completamente occupata da prati venne bruscamente rallentata nel 1888 dalla crisi edilizia, e la mappa di Roma del 1903 ci rivela che a circa 20 anni dall'inizio dell'urbanizzazione del Rione solamente una parte dei palazzi che si sarebbero dovuti affacciare su Via Cola di Rienzo erano stati costruiti.
Prati nel 1903 |
L'urbanizzazione della strada si caratterizzò per una sostanziale divisione: l'area a Nord, nel tratto tra Piazza della Libertà e Piazza Cola di Rienzo era occupata principalmente da villini, e sempre i villini costituivano la quasi totalità degli edifici che si affacciavano su Piazza Cola di Rienzo. Il resto della strada vedeva invece affacciarsi soprattutto caseggiati residenziali da cinque-sei piani.
La strada, è scandita da due piazze: la rettangolare Piazza Cola di Rienzo e Piazza dell'Unità, che si apre in forma quadrata a Nord dell'arteria. In quest'ultima nel 1928 venne realizzato un importante mercato coperto, per cui oggi non si ha più la percezione di avere a che fare con uno slargo.
Tra i primi complessi a sorgere sulla strada ci fu l'Istituto Nazareth, convento la cui costruzione iniziò nel 1887 e sede di un istituto scolastico. Si tratta di una delle poche strutture con una funzione non residenziale o commerciale presenti sulla strada.
Altri edifici di notevole importanza sorti sulla via, nei suoi primi anni, furono soprattutto villini, alcuni dei quali sono stati purtroppo demoliti nel tempo per lasciare spazio e edifici più moderni.
Tra i villini ancora esistenti si annoverano il Villino Danesi, il Vilino Chiassi e quello Cefaly, mentre alcuni villini di Piazza Cola di Rienzo sono stati demoliti dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Nella strada hanno vissuto numerose importanti figure che sono ricordate con targhe, come ad esempio lo scrittore Vincenzo Cardarelli, il tenore e lirico Evan Gorga, il politico Giuseppe Spataro, presso la cui casa si riunivano numerosi esponenti della resistenza romana.
La notevole vocazione commerciale della strada fa si che vi siano sorti numerosi negozi storici, come ad esempio il Caffè Latour e il negozio Castroni.
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