Basilica di San Giovanni Bosco



La Basilica di San Giovanni Bosco è situata in Piazza San Giovanni Bosco n. 1, nel Quartiere Don Bosco.
L'edificio fu voluto dai Salesiani, su terreni donati dai Marchesi Gerini, nel 1951 venne indetto un concorso dalla Pontificia Commissione Centrale per l'Arte Sacra, cui risultò vincitore l'architetto Gaetano Rapisardi.

Egli realizzò un monumentale progetto in stile razionalista, in cui la facciata è costituita da un grande parallelepipedo rivestito di travertino, su cui si innesta l'enorme cupola, con diametro di 40 m.


I lavori iniziarono il 12 settembre 1952, quando fu posta la prima pietra dal Cardinale Vicario Clemente Micara, e vennero effettuati dalla ditta Provera e Carrassi. Assieme all'edificio di culto fu costruito anche l'oratorio, contenente un grande cortile, gli uffici parrocchiali e il cinema. 

La Chiesa in costruzione nel 1955

Il cantiere terminò il 2 maggio 1959, con la solenne consacrazione dell'edificio da parte del Cardinale Benedetto Aloisi Masella, protettore della Congregazione Salesiana, e l'arrivo, da Torino, delle reliquie di San Giovanni Bosco. 


La consacrazione della Chiesa nel 1959

Gli interni furono decorati negli anni successivi, e la Chiesa venne terminata nel 1964.
Nel 1965 Papa Paolo VI elevò la Chiesa a Basilica Minore, e diaconia cardinalizia, con la denominazione di San Giovanni Bosco in Via Tuscolana.
La facciata, rivestita interamente in travertino, è alta 20 m, ed è dotata di un portico di ingresso con tre arcate, su quella centrale è posto un grande altorilievo raffigurante l'apoteosi di San Giovanni Bosco, tra angeli e fanciulli, dello scultore Arturo Dazzi, sotto il quale è posta la dedica SANCTO J. BOSCO A.D. MCMLVIII.


Su un trave, a metà delle due arcate invece, si trovano le statue degli Arcangeli Michele e Gabriele, opera di Ercole Drei. In quattro nicchie, poste lateralmente, si trovano le statue dei Santi Francesco di Sales e Giuseppe Cafasso, di Giovanni Amoroso e Antonio Venditti, e i Papi Pio IX e Pio XI di Francesco Nagni.
L'ingresso alla Basilica avviene attraverso cinque porte bronzee, sopra quella centrale vi è il motto di Don Bosco: DA MIHI ANIMAS CAETERA TOLLE, quelle esterne sono sormontate da statue di Cristo Redentore e di San Giovanni Battista di Attilio Selva, mentre le porte mediane sono decorate da statue bronzee di angeli, di Eugenio De Courten.


La grande cupola, rivestita in lamiera di alluminio grigio, ha un diametro di 40 m ed è una delle più grandi di Roma. Il tamburo, che con la cupola raggiunge i 46 m di altezza, è dotato di pilastri di travertino su due ordini, di cui quello superiore con un numero doppio rispetto a quello inferiore.
La lanterna della cupola é decorata da un gruppo scultoreo di bronzo, con quattro angeli che sorreggono una corona, sormontata da una croce, opera di Alessandro Monteleone.
Dietro la cupola se ne trova una molto più piccola, col diametro di 18 m, posta in asse con il presbiterio, inoltre, sul versante posteriore, si aprono due alte torri campanarie, su pilastri, sormontate da una croce.
L'interno è a tre navate, definite da pilastri rivestiti in marmo rosa arabico, di cui la navata centrale è illuminata dalla grande cupola, mentre quelle laterali sono illuminate da trentadue lampadari in oro e vetro di Murano, le formelle della Via Crucis sono di Venanzo Crocetti.


I tamburi delle due cupole sono decorati da grandi mosaici di Augusto Ranocchi di cui  quello nella grande cupola rappresenta i sogni profetici della vita di San Giovanni Bosco.
Belle vetrate policrome si trovano nella parte superiore dei tamburi delle cupole, e raffigurano storie della Bibbia, i Sette Sacramenti e le Opere di Misericordia. 
Il presbiterio è stato rifatto nel 1992, per adattarlo alle esigenze della riforma liturgica, eliminando la balaustra con cancelli in bronzo.


Nel fondo del presbiterio c'è un mosaico di 100 metri quadrati raffigurante la gloria di San Giovanni Bosco, fra Santi e Beati Salesiani, opera pregevole di Giovanni Brancaccio, affiancato da otto bassorilievi con episodi della vita del Santo, l'altare maggiore, in marmo rosa di Portogallo, ha il tabernacolo in ametista, sormontato da angeli e raggiera in bronzo di Pericle Fazzini.
Nel 2008 sono iniziati una serie di lavori che prevedono il restauro progressivo di tutto l'edificio di culto, a partire dal pronao. Nel 2018 sono stati restaurati la cupola maggiore, quella minore, le torri campanarie ed i grandi mosaici interni.

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