Lo Stadio Nazionale, poi stadio del PNF, era uno stadio di Roma situato tra Viale dei Parioli e Via Flaminia nel Quartiere Parioli.
Fu costruito assieme all'adiacente Ippodromo dei Parioli per il Cinquantenario dell'Unità d'Italia, nel 1911, progettato dall'architetto Marcello Piacentini, coadiuvato da Angelo Guazzaroni, e su iniziativa di Luigi Lucchini presidente dell'Istituto Nazionale per l'Educazione Fisica.
L'architetto si ispirò allo Stadio Olimpico di Atene, realizzando uno stadio di tipo ellenico, con forma ad U allungata, lunghezza di 200 metri e 70 m di larghezza.
Gli spalti erano composti da due lunghe gradinate, raccordate da un lato a semicerchio che potevano ospitare fino a 25.000 persone.
L'ingresso era costituito da due grandi pilastri, decorati da due colonne corinzie ai lati, sormontati da statue colossali della Forza e della Civiltà, al centro invece erano poste quattro colonne onorarie, con capitello corinzio, decorate alla base da corone e festoni, sormontate da statue bronzee che simboleggiavano le vittorie sportive di Terra, Acqua, Aria e Fuoco.
Lo stadio fu costruito tra 1910 e 1911 dalla ditta Visentini di Torino, fu solennemente inaugurato alla presenza del Re Vittorio Emanuele III della Regina il 10 giugno 1911, con la presenza di 1500 alunni delle scuole elementari. Vi furono svolti eventi di atletica leggera, ma vennero anche organizzati spettacoli di altro genere, tra cui l'opera lirica.
Dopo la Prima Guerra Mondiale cadde in disuso, nel 1927 Augusto Turati commissionò una profonda ristrutturazione a Marcello Piacentini.
La tribuna centrale venne dotata di una tettoia in cemento armato, fu realizzata la pista di atletica e anche una pista ciclistica, mentre al centro un campo di calcio. All'ingresso invece fu posta una piscina all'aperto, con spalti e castello per tuffi di 10 metri. All'interno furono create una vasca coperta, palestre e la direzione delle Federazioni Sportive, e del CONI.
L'ingresso era completamente nuovo, costituito un corpo di fabbrica con tre fronti curvilinei, divisi da quattro semicolonne, sormontate dai gruppi dello scultore Cataldi raffiguranti il Calcio, la Corsa, la Lotta e il Pugilato.
Lo stadio, così ristrutturato, fu inaugurato come Stadio del PNF il 25 marzo 1928.
Tre anni dopo la struttura divenne il campo di gioco dell'SS Lazio, quindi vi furono disputate le partite di calcio.
Dopo la guerra vi si continuarono a tenere le partite fino al 1953, quando fu costruito il nuovo stadio Olimpico. Il 1957 lo stadio fu scandalosamente demolito, per costruirvi al suo posto Stadio Flaminio, inaugurato nel 1959.
La demolizione in corso nel 1 luglio 1957 (foto Luce) |
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