Fu costruito per il cardinale Raffaele Riario, nipote del Pontefice Sisto IV della Rovere.
Stemma di Sisto IV della Rovere |
Venne progettato ed in parte costruito, nel versante sulla piazza, tra 1486 e 1495, il 1517 il palazzo, appena completato, fu confiscato dallo Stato, all'epoca guidato da Papa Leone X, e divenne la sede della Cancelleria Apostolica, da allora restò la sede di tutti i cardinali vice Cancellieri.
L'edificio fu il primo palazzo di Roma ad essere costruito in stile rinascimentale.
Per anni è stato attribuito all'opera di Bramante mentre oggi la paternità è stata assegnata ad Andrea Bregno.
La lunga facciata, rivestita interamente a bugnato liscio in travertino, è a due piani, e ingloba sulla destra la Chiesa di San Lorenzo in Damaso. È decorata nei piani superiori da lesene corinzie binate, fra cui sono poste le finestre ad arco a tutto sesto, architravate, sormontate da un rilievo circolare contenente una rosa, emblema dello stemma Riario.
Il portone fu aggiunto nel 1589 da Domenico Fontana, per il cardinale Alessandro Peretti, il cui stemma è rappresentato nei bassorilievi con leoni, questo restauro è ricordato nelle epigrafi poste di fianco al portale.
Sul cornicione tra il primo e il secondo piano vi è la seguente iscrizione dedicatoria:
RAPHAEL RIARIVS SAVONENSIS SANCTI GEORGII DIACONVS CARDINALIS SANCTAE ROMANAE ECCLESIAE CAMERARIVS A SISTO IIII PONTIFICE MAXIMO HONORIBVS AC FORTVNIS HONESTATVS TEMPLVM DIVO LAVRENTIO MARTYRI DICATVM ET AEDIS A FONDAMENTIS SVA IMPENSA FECIT MCCCCLXXXXV ALEXANDRO VI PM
Il travertino per la costruzione fu ricavato dalle vicine rovine del Teatro di Pompeo e da quelle del Colosseo, dal Teatro di Pompeo vengono anche le colonne di granito Egizio usate all'interno nel cortile.
Il cortile, uno dei più eleganti di Roma, attribuito a Bramante, è a tre ordini, di cui i primi due ad arcate su colonne doriche, in granito, decorate da clipei con una rosa al piano terra e con stemmi Riario al primo piano. Il terzo livello è in cortina laterizia, con finestre architravate alternate a lesene corinzie.
Un grande scalone monumentale, inquadrato da paraste doriche e lesene, conduce al piano superiore.
Al piano nobile è presente il grande Salone dei Cento Giorni, con i dipinti del Vasari commissionati dal Cardinale Alessandro Farnese nel 1546, raffiguranti le gesta di Papa Paolo III, tra cui l'incontro di Paolo III Farnese, Carlo V e Francesco I a Nizza nel 1538.
Affresco del Vasari con Paolo III che crea nuovi cardinali |
Un'altro importante ambiente è la Sala Riaria, una volta anticamera del cardinale, con affreschi settecenteschi del Franceschini. È presente anche la Cappella del Salviati, progettata e decorata dall'omonimo artista.
La facciata su Corso Vittorio Emanuele II |
Nel 1880 il palazzo venne restaurato ad opera di Virginio Vespignani, fu restaurata soprattutto la facciata lungo il nuovo Corso Vittorio Emanuele II, che occupò il vecchio giardino del palazzo, il fronte è in laterizio, con elementi architettonici in travertino.
Dopo i Patti Lateranensi del 1929 il palazzo gode dell'Extraterritorialità.
A partire dal 1937 furono effettuati alcuni restauri, sia esterni che interni, sotto il Pontefice Pio XII, di cui rimane uno stemma su Corso Vittorio Emanuele II.
Oggi l'edificio ospita il Tribunale della Sacra Rota, quello della Segnatura Apostolica e la Penitenzeria Apostolica.
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