Lunedì 17 dicembre 1883 giungeva in treno a Roma alla Stazione Termini, alle ore 12.40, il Principe Imperiale di Germania Federico Guglielmo.
Il Principe era a Roma, inviato dal padre Guglielmo I, Imperatore di Germania e Re di Prussia per due motivi, sia per rinsaldare la nuova Alleanza con il Regno d'Italia, stipulata l'anno precedente a Vienna, e quindi il legame tra le due Case Reali, che per un delicato incontro con il Pontefice Leone XIII, volto a garantire maggiore libertà ai cattolici Tedeschi, con l'abolizione di alcune leggi del Kulturkampf, e per meglio definire i difficili rapporti tra Stato e Chiesa in Germania.
La stampa liberale Italiana, invece, in questo viaggio ravvisava un valido sostegno alla nuova Italia e un esplicito riconoscimento alla convivenza del Papa e del Re nella stessa Capitale.
All'arrivo del Principe alla Stazione Termini erano presenti il Re Umberto I, con il Principe di Napoli e il Principe Amedeo, i dignitari di corte, i ministri, il Presidente del Senato Tecchio, quello della Camera Farini e l'Ambasciatore di Germania.
Il Principe, dopo aver salutato il Sindaco Torlonia e il Presidente del Consiglio Depretis, entrò nella carrozza di Corte assieme al Re, recandosi al Palazzo del Quirinale. Le truppe resero gli onori militari e li scortarono lungo la Via Nazionale e Via del Quirinale, la folla applaudiva calorosamente.
Giunto al Quirinale Federico Guglielmo, fu ricevuto dalla Regina Margherita, e si affacciò sulla loggia per salutare la folla festante.
Il pomeriggio il Principe di Germania si recò al Pantheon ad omaggiare la tomba del Re Vittorio Emanuele II, che aveva già visitato in occasione dei funerali del sovrano nel 1878.
La sera dopo il pranzo di gala al Quirinale fu organizzata una visita e al Campidoglio dove venne venne effettuata una spettacolare illuminazione con i bengala del Foro Romano.
Il giorno successivo il Principe doveva andare al Quirinale, il Papa tuttavia vietava di ammettere alla sua presenza i principi cattolici che fossero ospiti nel Quirinale, nè i sovrani che si recassero a far visita al Re d'Italia, ma in questo caso essendo il Principe Protestante fu possibile che Leone XIII lo accogliesse.
Tuttavia, per evitare che la carrozza partisse direttamente dal Quirinale per andare in Vaticano, Federico Guglielmo si recò a Palazzo Caffarelli, che all'epoca ospitava la Legazione Prussiana, e da qui, con un'altra carrozza del signor Schlözer, si avviò verso il Palazzo Apostolico, in uniforme di Maresciallo Prussiano, dove giunse verso le 13.00.
Il colloquio con il Santo Padre durò circa un'ora, sicuramente il Pontefice gli sottopose le sue rimostranze per la prigionia all'interno del Vaticano, ma soprattutto parlò della difficile situazione dei Cattolici in Germania, cui Federico Guglielmo sembrò conciliante. Dopo il colloquio il Principe visitò la Cappella Sistina, le Gallerie Vaticane e la Basilica di San Pietro.
Il giorno 19 venne organizzata una grande rivista militare alla Farnesina a cui presero parte il Re Umberto I, lo Stato Maggiore Italiano, la fanteria della Seconda Divisione Artiglieria e Cavalleria.
La sera fu organizzata una serata d'onore al nuovo Teatro Costanzi al Viminale, in cui avvenne la rappresentazione della Sonnambula di Bellini.
Il 20 Federico Guglielmo partì dalla stazione Termini per tornare in Germania.
La successiva visita a Roma di un membro della Famiglia Reale di Germania, sarà quella di Guglielmo II nel 1888, che gli successe dopo soli 90 giorni di regno.
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