Ex Ufficio d'Igiene oggi Palazzo Merulana


Il complesso di edifici destinati all'Ufficio d'Igiene e Sanità occupa un intero isolato compreso tra le Vie Merulana, Ariosto, Galilei e Viale Manzoni, nel Rione Esquilino, quello che oggi è chiamato Palazzo Merulana, è situato in Via Merulana n. 121.
Il lotto di terreno faceva parte dell'insieme di aree che il Comune di Roma aveva ceduto al Senatore Alessandro Rossi, nel 1877, per la costruzione di case economiche, che vennero realizzate in Via Galilei.

Gli edifici di Via Galilei e Viale Manzoni nel 1888

L'area edificata tornò al Comune nel 1886 e fu usata per sistemare le comunità religiose dei monasteri espropriati delle Vergini, delle Cappuccine di Santa Chiara e delle Sepolte Vive. Il 1897 nei due corpi di fabbrica su Viale Manzoni presero alloggio le Adoratrici Perpetue.
Nel 1900, avendo le comunità religiose trovato altre sistemazioni, il terreno fu ceduto alla Cooperativa e dei Ferrovieri dello Stato per l'edificazione di abitazioni intensive, la Cooperativa doveva farsi carico dell'abbattimento degli edifici esistenti, purtroppo l'edificazione non avvenne, per problemi di mutuo non concesso, e nel 1911 l'intera area tornò in possesso del Comune di Roma.
Il 1912 si decise di destinare gli edifici esistenti a sede dell'Ufficio d'Igiene e Sanità, vi furono sistemati gli ambulatori di alcune specializzazioni, il Lazzaretto e una casa contumaciale. Nel 1918 venne approvata la realizzazione di un edificio antitubercolare, in Via Ariosto, mentre in Via Merulana fu decisa la costruzione di un nuovo fabbricato monumentale che ingolobasse gli edifici preesistenti, questo venne realizzato tra 1927 e il 1929.


Il nuovo complesso fu inaugurato il 27 ottobre 1929 dal vice Governatore di Roma ed altre autorità. L'edificio entrò in funzione il 20 novembre dello stesso anno.


La lunga facciata si sviluppa su tre piani, il piano terra è ricoperto bugnato liscio mentre i due piani superiori sono decorati da una quadratura in stucco che contiene le finestre. 


Al centro si apre il corpo monumentale di quattro piani con il grandioso ingresso a tre serliane doriche che si affacciano sul cortile interno. Tre grandi finestre ad arcate al piano nobile sono decorate da una voluta e affiancate da due nicchie con una sfera decorativa, all'ultimo piano sono presenti semplici arcate. 

L'avancorpo sinistro, l'unico superstite

Ai lati erano posti due avancorpi dotati di balconata e finestre con timpano, la grande trabeazione spezzata culminava in uno stemma del Governatorato.
Al primo piano si trovava una grande sala conferenze, con galleria al piano intermedio, il secondo piano ospitava un museo didattico, mentre gli edifici su Via Galilei erano adibiti a laboratori chimici e batteriologici. Nel 1943 fu costruito un nuovo padiglione lungo viale Manzoni.

Il radicale progetto di ricostruzione del 1957

La fine del complesso fu segnata nel 1957, con la decisione del Consiglio Comunale di distruggere l'intero isolato per ricostruirlo completamente, così fu scritto 'Si avvia finalmente l'indispensabile sostituzione di un vecchio edificio'(sic!), di soli trenta anni.
La demolizione dell'ala su Via Ariosto iniziò nel 1961 e venne completata nel 1962, il secondo stabile di Viale Manzoni fu demolito nel 1963 e il nuovo palazzo terminato nel 1968.
Nel 1963 erano iniziate anche le demolizioni del corpo monumentale su Via Merulana e in Via Galilei miracolosamente bloccate dalla Sovraintendenza Comunale.

Il palazzo in completo abbandono negli anni Duemila

La facciata in Via Merulana rimase, da quel momento, troncata a metà, quasi sventrata da un bombardamento e cadde in completo abbandono. Le finestre furono murate con una cortina di mattoni, le colonne in travertino rimosse, lasciando una ferita indelebile nella città e un degrado inimmaginabile per un'area così centrale. 

Il progetto di ricostruzione della facciata principale

La fine di questa triste storia inizia nel 2004, anno in cui la SAC, Società Appalti e Costruzioni della famiglia Cerasi, vinse il bando del Comune di Roma per il recupero del palazzo, con la formula del Project Financing. Il Comune aveva coraggiosamente previsto la ricostruzione di parte della facciata, senza arrivare a rifare l'avancorpo destro.

I lavori nel maggio 2015

I lavori iniziarono in ritardo, vista la lentezza con cui la ASL ha provveduto a traslocare, il cantiere aprì nel 2014 terminando nel 2018. Sono stati utilizzati i materiali originali per le ricostruzioni: mattoni, blocchetti di tufo e travertino, le volte sono tutte in mattoni, gli esterni sono rivestiti in stucco. L'opera ha avuto un costo di cinque milioni e mezzo di euro. Il 10 maggio 2018 il Sindaco Raggi ha inaugurato ufficialmente il nuovo Palazzo Merulana.

Riposizionamento di una colonna (foto fond. Cerasi)

Ricostruzione di una volta in laterizi (foto fond. Cerasi)

L'edificio oggi ospita la splendida sede della fondazione Elena e Claudio Cerasi, contenente la collezione di opere d'arte moderna da essi accumulati negli anni, ed è stato ribattezzato Palazzo Merulana.

La parte di facciata ricostruita ex novo filologicamente 

Si tratta del primo ripristino filologico ricostruttivo realizzato a Roma dagli anni del dopoguerra, ed è stato curato dall'architetto Carlo Locco d'intesa con la Soprintendenza. 
Per la prima volta a Roma viene ricostruita l'edilizia degli anni Venti, tanto vituperata e criticata negli anni Sessanta. 

La 'nuova' serliana

Dunque si tratta di una conquista importante, che deve portare a nuovi interventi di ricostruzione filologica di pregevoli edifici oggi non più esistenti, come tante ville e villini abbattuti negli anni Cinquanta o come la ricostruzione dello Stabilimento Roma, senza avere pregiudizi di alcun tipo, riscoprendo il valore di quella architettura eclettica.



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