L'Aeroporto della Magliana è un aeroporto che sarebbe dovuto sorgere tra le zone di Ponte Galeria e della Magliana Vecchia, nell'area attualmente adibita a terreni agricoli compresa tra il Tevere, il Grande Raccordo Anulare e l'Autostrada Roma-Fiumicino.
Per quanto i lavori di tale struttura ebbero effettivamente inizio, esso non venne mai realizzato, anche perché venne preferita la realizzazione dell'Aeroporto Leonardo da Vinci presso Fiumicino, situato sulla stessa direttrice.
L'origine di questo progetto risale agli anni Trenta, un periodo in cui il traffico aereo non era minimamente paragonabile a quello dei nostri giorni, ma in cui iniziava a farsi avanti la necessità per una città del calibro di Roma di dotarsi di un grande aeroporto civile, soprattutto in vista dell'Esposizione Universale dell'E42, in programma per il 1942 (e che come sappiamo non ebbe mai luogo a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale).
Questo grande evento spinse il regime fascista a mettere in campo un ambizioso progetto di espansione di Roma verso il Tirreno, che coinvolgeva in modo particolare l'asse dell'Ostiense, e della Via Imperiale, realizzata in tale periodo, con alcune infrastrutture complementari lungo l'asse della Portuense, a partire appunto dall'aeroporto.
Oltre a questa spinta verso il mare, il regime spinse per un'espansione della città basata sulla decentralizzazione, che aveva già portato o avrebbe portato di lì a poco alla realizzazione, molte delle opere sono state messe in atto solo dopo il secondo conflitto mondiale, a realizzare la Città Universitaria nei pressi del Policlinico, Cinecittà lungo la Tuscolana, la città penitenziaria a Rebibbia e il nuovo mattatoio a Tor Sapienza, tra le altre cose. Fiore all'occhiello di questa espansione era la Città dell'Esposizione, l'E42, situato proprio sulla principale direttrice d'espansione e che, dal punto di vista dei servizi e della fruibilità, ebbe di conseguenza maggiori attenzioni.
Un programma ambizioso che necessitava di infrastrutture ambiziose all'altezza di una grande metropoli: venne messo in campo in piano regolatore della metropolitana, che di fatto è stato il punto di riferimento dello sviluppo delle linee della metropolitana attualmente esistenti, e un nuovo aeroporto. In quel momento Roma era servita dagli aeroporti di Ciampino, del Littorio (l'attuale aeroporto dell'Urbe)
Se dal centro città l'E42 sarebbe stato raggiunto dalla nuova Via Imperiale, che avrebbe dovuto formare un tridente con le nuove Viale Marconi e Viale Dante (attuale Viale Leonardo da Vinci), e se la Via Imperiale sarebbe proseguita fino a Castel Fusano e avrebbe visto un bivio con la Via Mediana (la Pontina) per raggiungere l'area delle bonifiche pontine, non erano secondarie una serie di altre opere per garantire una migliore fruibilità della zona dell'Esposizione.
Si pensò dunque di sostituire il ponte provvisorio in ferro, ormai obsoleto, che dall'area delle Tre Fontane avrebbe raggiunto Via della Magliana, con un nuovo ponte, quindi fu messa in cantiere la realizzazione di un drizzagno del Tevere per eliminare un tortuoso meandro del fiume che favoriva le inondazioni e, proprio nell'area limitrofa a quest'ultima opera, si decise di realizzare un moderno aeroporto. Di fronte ad esso, una strada avrebbe dovuto collegare Ostiense e Magliana e servire la nuova infrastruttura.
Quanto all'Aeroporto, un numero del 1937 della rivista "Rassegna d'Architettura" fornisce un quadro molto chiaro. Gli aeroporti già esistenti a Roma non avevano in quel momento grandi margini di sviluppo, e in quel momento era necessario realizzare un aeroporto moderno che rappresentasse una centralità a sé, munita di servizi per i lavoratori della struttura. La vicinanza del Tevere, inoltre, garantiva la possibilità di realizzare un idroscalo. La vicinanza alla sede dell'E42, inoltre, rappresentava un ulteriore elemento di strategicità della struttura.
Proprio in quell'anno fu bandito un concorso e iniziarono i primi lavori, che si prevedeva sarebbero finiti nel 1940. Tuttavia, proprio nel 1937, una grande alluvione colpì il Tevere, straripando proprio nel meandro interessato dai lavori per il drizzagno, causando ingenti danni al cantiere dell'aeroporto. I cantieri vennero dunque interrotti, e fu considerato ancora di più urgente procedere con la realizzazione del drizzagno: l'area colpita era troppo vicina alla sede dell'E42, e metterla in sicurezza quanto prima era un elemento prioritario. I lavori per la realizzazione dell'aeroporto vennero dunque interrotti, e si prese tempo anche per la costruzione del Ponte di Mezzocammino, che sarebbe dovuto essere realizzato contestualmente alle opere.
Il drizzagno venne inaugurato nell'Agosto del 1940, quando l'Italia era da poco entrata nella Seconda Guerra Mondiale, ma né l'aeroporto né il ponte erano stati realizzati. Se il ponte fu poi realizzato nel 1951, diversa fu la storia per l'aeroporto.
Dopo la guerra, infatti, il governo aveva intenzione di realizzare un nuovo scalo aeroportuale per Roma: la necessità evidenziata negli anni '30 di dotare la Capitale di uno scalo moderno era ancora ben presente, tanto più con l'avvicinarsi delle Olimpiadi di Roma del 1960.
La zona della Magliana venne presa in considerazione, senza però seguito. Alla fine si scelse un luogo più distante dal centro, presso la foce del Tevere: fu così che venne realizzato l'aeroporto Leonardo da Vinci a Fiumicino.
Il progetto di un aeroporto alla Magliana venne così accantonato, e la zona in cui doveva sorgere è attualmente priva di costruzioni, in gran parte destinata all'agricoltura.
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