Monumento a Giuseppe Garibaldi



Il monumento a Giuseppe Garibaldi si trova in Piazzale Giuseppe Garibaldi sul colle Gianicolo, nel Rione Trastevere.
Nel 1883, ad un anno dalla morte di Garibaldi, lo Stato Italiano istituì una commissione costituita dagli artisti Monteverde, Boito, Rosa e Morelli e da alcuni parlamentari, presieduta dal Presidente del Consiglio Depretis. La commissione era deputata a redarre il bando di concorso nazionale per la realizzazione di un monumento a Garibaldi, da collocare accanto a San Pietro in Montorio. 
Nel 1884 vennero selezionati 37 progetti che furono esposti nel nuovo Palazzo delle Esposizioni. 


Il bozzetto dello scultore Emilio Gallori ottenne il primo premio con la richiesta che i gruppi posti alla base del piedistallo venissero rielaborati in maniera più dinamica. 
Vennero scartati i due bozzetti di Ferrari, e Ximenes-Guidini, che poneva la satua dell'eroe su una piramide. Lo scultore effettuò le modifiche presentando, nel 1885, un nuovo modello.

Pianta del 1888 con l'area prevista per il Monumento a Garibaldi

Il 1891 il Comune iniziò i lavori, accanto a San Pietro in Montorio, che presto furono interrotti, Gallori allora propose di realizzare la statua sulla sommità del Gianicolo, adducendo una maggiore visibilità del monumento da tutta la città, non sarebbe stato realizzato, però, l'ossario ricavato nelle fondamenta del monumento, destinato ad ospitare i resti dei Garibaldini che avevano difeso il Gianicolo.
La Commissione trovò convincenti le argomentazioni e decise nel 1892 di costruire la statua di fronte al casino Corsini, trasformato all'epoca in 'vedetta appennina'.


Il 19 marzo 1895 alla presenza di Re Umberto e della Regina Margherita venne solennemente posta la prima pietra. 
La statua equestre venne fusa nella Fonderia Nelli di Roma, mentre quelle dei gruppi furono fuse nella Fonderia Galli di Firenze. 


Il 20 settembre del 1895, nelle celebrazioni del venticinquesimo anniversario della presa di Roma, la statua fu inaugurata alle ore 11.00 dal Re Umberto, della Regina Margherita, dal Presidente del Consiglio Crispi e dal sindaco Emanuele Ruspoli, alla presenza di alcuni reduci Garibaldini e circa 60.000 persone. 

Luciano Manara difende Roma con l'assalto alla baionetta

Il grande basamento rettangolare, in granito di Baveno, è decorato da fregi con armi e armature, sui quattro avancorpi, sono presenti altrettanti gruppi bronzei con azioni garibaldine e figure allegoriche: sulla fronte i Bersaglieri di Luciano Manara all'assalto per la difesa di Roma, sul retro i combattenti di Calatafimi. Ai lati della base è presente la scritta ROMA O MORTE.

Il gruppo con i due garibaldini che proclamano la vittoria a Calatafimi

Lateralmente sono posti i gruppi allegorici dell'Europa, a Sud, accompagnata dalla Storia e dal Genio, e dell'America, a Nord, affiancata dal Commercio e dell'Industria. 
Il piedistallo della statua, sempre in granito di Baveno, è scandito da lesene doriche.

L'Europa

Il condottiero ha un poncho sulle spalle, ed è posto su un cavallo a riposo, inoltre ha lo sguardo rivolto verso Villa Glori. 
Lo scultore Gallori così disse della statua: "Nella figura equestre ho cercato di imprimere quella serenità e quella calma, che non possono discompagnarsi da una figura come quella di Garibaldi, generoso, filosofo, sempre umanitario".



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