Via Lepanto (credit: Lalupa/Wikicommons) |
Via Lepanto è una strada del Rione Prati, compresa tra Viale Giulio Cesare e Viale delle Milizie. Le sue origini risalgono al 1885, quando venne istituita insieme alle strade che andarono a comporre il nuovo Rione Prati. Tali strade furono divise in diversi gruppi toponomastici legati tutti alla città di Roma, e questa nuova strada ricadeva in quelli legati alle grandi battaglie.
Nello specifico, per questa strada, si scelse la Battaglia di Lepanto, lo storico scontro avvenuto nel Golfo di Corinto il 7 Ottobre 1571 tra le navi della Lega Santa e quelle dell'Impero Ottomano, conclusosi con la vittoria delle forze Cristiane.
La storica battaglia vide la partecipazione di numerosi stati Italiani all'interno della Lega Santa, in primis lo Stato Pontificio e la Repubblica di Venezia, al fianco della Spagna, e la stessa Lega Santa era stata voluta fortemente dal Papa San Pio V Ghislieri (1566-1572). A guidare le forze dello Stato Pontificio ci fu Marcantonio Colonna, cui è oltretutto dedicata la strada che rappresenta la prosecuzione di Via Lepanto oltre Viale Giulio Cesare. Papa San Pio V, in seguito alla vittoria, istituì per il 7 ottobre la festa di Nostra Signora della Vittoria, divenuta poi Nostra Signora del Rosario.
Allegoria della Battaglia di Lepanto, dipinto del 1572-1573 opera di Paolo Veronese |
Tale strada sorge esattamente al centro di due caserme: la Nazario Sauro, in precedenza chiamata Principe di Napoli, e la Cavour, ora occupate in gran parte anche da locali del Tribunale.
Via Lepanto, con la Caserma Cavour e, in fondo, il Villino Macchi di Cellere |
Nei giardini della via sorgono due busti: uno dedicato a Giuseppe Galliano, morto nella battaglia di Adua e qui ricordato nel 1896, e l'altro dedicato a Pietro Toselli, morto nella battaglia di Amba Alagi e qui ricordato nel 1901.
Dal 1980, all'angolo tra la strada e Viale Giulio Cesare, è operativa la fermata della Linea A della metropolitana "Lepanto".
Nel Marzo 2020 è stata posta lungo la via una panchina rossa con affisso il numero 1522, il numero di telefono anti-violenza e stalking, posta in prossimità del tribunale come simbolo di un presidio dei diritti dei cittadini.
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