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Edicola di Cristo a San Tommaso in Formis

San Tommaso in Formis Via della Navicella
 
In Via della Navicella, nel Rione Celio, si può scorgere un pregevole mosaico all'interno di un'edicola in marmo posta sopra un portale e raffigurante Cristo nell'atto di liberare due schiavi. Tale mosaico si trova su un muro del complesso della Chiesa di San Tommaso in Formis, sorta nel X Secolo e donata nel 1207 dal Papa Innocenzo III ai Trinitari. 
Fu in quell'occasione che San Giovanni De Matha, fondatore dell'Ordine dei Trinitari, decise di creare due anni dopo un'ospedale presso il convento della Chiesa per ospitare e prendersi cura degli schiavi che riscattavano.
Il mosaico raffigura Cristo seduto su un trono con ai lati due piccole figure di schiavi, uno bianco e uno nero, il primo con una croce in mano. Quest'ultimo è tenuto per un polso da Cristo, nell'atto di liberarlo, e le catene che ha alle caviglie si spezzano. Diversamente l'altro schiavo, toccato anche lui da Cristo, tiene in una mano uno scudiscio, resta con le catene chiuse. Ai bordi del mosaico è presente la scritta: Signum Ordinis Sanctae Trinitatis Capitorum. Si tratta di una simbologia: Cristo libera tutti gli schiavi, ma per il moro la vera liberazione può arrivare solo se avviene anche la conversione.
Tale iconografia deriva da una visione avuta da San Giovanni De Matha il 28 Febbraio 1193, mentre teneva la sua prima messa, quando vide un uomo dal volto radioso tenere per le mani due uomini, uno bianco e l'altro nero, uno provato e macilento e l'altro deforme ed entrambi con le catene alle caviglie. L'uomo intimò di liberare entrambi gli uomini, e San Giovanni De Matha decise per questo che la sua missione sarebbe stata la liberazione degli schiavi che venivano rastrellati in massa e portati in Nordafrica dai pirati. Così, fondò l'Ordine dei Trinitari.

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