Il 24 novembre 1924 la signora Giuseppina Fillari Carrubba acquistò il lotto di terreno per costruirvi una grande villa, progettata dall'ingegnere Mario Amodio. I lavori iniziarono nel 1925 e si conclusero nel 1928.
L'ingresso si trovava all'angolo delle due vie, posto tra i due corpi di fabbrica di tre piani, preceduto da uno scalone e un doppio portico su quattro colonnine, inquadrato da quattro bow window; verso Via Sassoferrato era posta la torre merlata con loggia terminale. Inoltre era presente un vasto giardino posto a Sud, con una piccolo edificio destinato alla servitù e a garage, verso Via Rubens.
Nel 1941 l'edificio fu venduto da Assunta Carrubba alla Società Anonima Immobiliare Martinozze, che dopo la guerra eseguì dei lavori di ampliamento per farne la sede della società.
Fu infatti creata, nel 1948 una nuova ala circolare costruita al posto dell'ingresso originario, vennero anche soppalcati tutti i vasti ambienti del piano nobile.
Il 1951 la Repubblica di Polonia divenne proprietaria della villa e la adibì a sede dell'Ambasciata a Roma. Furono quindi riaperti tutti gli ambenti frazionati e soppalcati al primo piano e vennero decorati con marmi pregiati, l'ingresso all'edificio rimase rivolto a Sud, così come la cancellata del giardino principale, posta in Via Rubens n. 20.
I prospetti della villa sono in cortina laterizia, con bugnati angolari in travertino, finestre ad arco al piano terra e bifore con colonnina ionica e parapetto a transenna al secondo livello, il terzo piano è caratterizzato da finestre quadrangolari. Il nuovo corpo di fabbrica circolare, costruito nel 1948, è decorato da arcate su pilastri al piano terra e su colonne doriche a quello superiore, sormontate da una terrazza a balaustra.
Il coronamento dell'edificio è costituito da una merlatura bianca posta su beccatelli, molto suggestiva è la torretta merlata, con loggia a tre arcate poste su colonnine ioniche, con parapetto a balaustra.
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