L'edificio fu costruito nel 1898 dall'ing. Scipione Regnoli per l'Impresario Romeo Bisini, costruttore del Teatro Adriano, si sviluppava soltanto su due piani.
Nel 1923 venne soprelevato per il Generale Giulio Douhet (Caserta 1869-Roma 1930) da Francesco Imperiali, in stile neorinascimentale.
Il generale Douhet, bersagliere, si era occupato fina dal 1911 di guerra aerea, e pue essendosi dimesso dall'esercito nel 1918, per i dissidi con i superiori, e per esser stato condannato nel 1916 ad un anno di carcere per aver aspramente criticato la condotta dei vertici militari e di Cadorna. Il 1920 il Tribunale supremo di guerra aveva accettato il ricorso annullando la condanna del 1916, e l'aveva promosso a maggiore generale. Il pubblicò 1921 il trattato 'Il dominio dell'aria', che ebbe molto successo, soprattutto all'estero; nel 1923 venne nominato generale di divisione, in aspettativa; invano chiese, ripetutamente, a Mussolini di diventare Ministro dell'Aereonautica.
Il generale era anche un letterato, uno scienziato e un artista, infatti prese parte in prima persona alla decorazione interna del villino.
In origine l'edificio era a tre piani, con tre finestre per lato, su Via Marcantonio Colonna si trova il bel portico d'ingresso quadrangolare, occupato da finestroni sui due piani e decorato da paraste bugnate.
Sull'attico si aprivano due altane a due archi, cancellate con la soprelevazione avvenuta negli anni cinquanta.
L'interno risente dell'eclettismo del proprietario ed è decorato da archi a sesto acuto e volte a crociera affrescate, alle pareti sono posti affreschi a tempera realizzati dallo stesso Douhet, di gusto medioevale. In una stanza si trova un grande calco in gesso del Trono Ludovisi.
Il villino è stato lasciato in eredità dal generale all'Aereonautica ed ospita attualmente la Presidenza Nazionale dell'Associazione Arma Aeronautica, che ha posto una targa in memoria di Giulio Douhet sulla facciata in Via Marcantonio Colonna.
Il generale Douhet, bersagliere, si era occupato fina dal 1911 di guerra aerea, e pue essendosi dimesso dall'esercito nel 1918, per i dissidi con i superiori, e per esser stato condannato nel 1916 ad un anno di carcere per aver aspramente criticato la condotta dei vertici militari e di Cadorna. Il 1920 il Tribunale supremo di guerra aveva accettato il ricorso annullando la condanna del 1916, e l'aveva promosso a maggiore generale. Il pubblicò 1921 il trattato 'Il dominio dell'aria', che ebbe molto successo, soprattutto all'estero; nel 1923 venne nominato generale di divisione, in aspettativa; invano chiese, ripetutamente, a Mussolini di diventare Ministro dell'Aereonautica.
Il generale era anche un letterato, uno scienziato e un artista, infatti prese parte in prima persona alla decorazione interna del villino.
In origine l'edificio era a tre piani, con tre finestre per lato, su Via Marcantonio Colonna si trova il bel portico d'ingresso quadrangolare, occupato da finestroni sui due piani e decorato da paraste bugnate.
Sull'attico si aprivano due altane a due archi, cancellate con la soprelevazione avvenuta negli anni cinquanta.
Il salone affrescato durante una ceriminia dell'Associazione Arma Aeronautica |
L'interno risente dell'eclettismo del proprietario ed è decorato da archi a sesto acuto e volte a crociera affrescate, alle pareti sono posti affreschi a tempera realizzati dallo stesso Douhet, di gusto medioevale. In una stanza si trova un grande calco in gesso del Trono Ludovisi.
Il villino è stato lasciato in eredità dal generale all'Aereonautica ed ospita attualmente la Presidenza Nazionale dell'Associazione Arma Aeronautica, che ha posto una targa in memoria di Giulio Douhet sulla facciata in Via Marcantonio Colonna.
Grande Generale Giulio Douhet
RispondiEliminaHa teorizzato l'uso di grandi unità di bombardieri per la distruzione di obiettivi lontani dal fronte: fabbriche, ponti, ferrovie, strade, centrali elettriche ecc. Per sua fortuna morì nel 1930, prima di vedere le sue idee realizzate nelle guerre del Novecento (e attuali).
EliminaEspero visitar o local
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