Nel 1849 era stata fondata a Londra la Imperial City of Rome and Italian Gas Light and Coke Company, destinata a realizzare l'illuminazione a gas della Capitale Pontificia.
L'anno successivo fu mandato a Roma l'ingegnere James Sheperd, per dirigere i lavori della fabbrica del gas. Iniziò subito la ricerca del luogo adatto dove insediare l'impianto, che doveva essere alla periferia della città, visto il timore dei miasmi tossici rilasciati dalla produzione del gas. Inoltre doveva essere posto vicino al Tevere, per poter scaricare nel fiume i residui di lavorazione.
Scartata la prima ipotesi di costruire l'officina sulla Via Flaminia, presso Villa Poniatowski, la Congregazione di Sanità diede l'autorizzazione, nel 1852, di edificare il gazometro in Via dei Cerchi, nell'area del Circo Massimo, sui terreni di proprietà del Marchese del Bufalo.
Il Gazometro in una mappa del 1866 |
I lavori iniziarono subito, mentre nel novembre del 1852 la Imperial Company fu trasformata in Compagnia Anglo Romana della Illuminazione a Gaz.
L'impianto di produzione fu pronto nel 1853, mentre lungo la città venivano installati i nuovi lampioni a gas.
Il 1 gennaio 1854 vennero solennemente accesi dal Pontefice Pio IX i primi 44 lampioni posti nelle principali strade del Tridente, al Quirinale e a San Pietro.
L'officina era costituita da un grande edificio, con tetto a spioventi, posto trasversalmente a Via dei Cerchi, in cui veniva prodotto il gas a partire dal carbone. Le pareti erano illuminate da finestre ad arco, mentre la facciata principale era occupata da un timpano di fronte al quale si trovava un'alta ciminiera, deputata allo scarico dei fumi di lavorazione.
Verso Sud erano posti i tre piccoli gasometri circolari che contenevano il gas appena prodotto da distribuire alla città.
Con l'occupazione di Roma da parte degli Italiani, il gazometro dovette servire i nuovi quartieri che si andavano via via costruendo.
Il gazometro in una mappa del 1925 |
Vennero effettuati degli ampliamenti successivi, per cui l'officina del gas occupò progressivamente tutta l'area del Circo Massimo, con altri tre forni di produzione, e le loro ciminiere, nuovi gasometri circolari e i depositi per il carbone, posti proprio davanti al Palatino.
Inoltre nel 1871 fu costruito anche il Gazometro Flaminio per servire la zona Nord di Roma, allora ancora non edificata.
Nel 1910 entrò in funzione il Gazometro Ostiense, destinato a soppiantare i vecchi impianti esistenti.
Il gazometro visto dall'Aventino |
Soltanto a partire dal 1934 il complesso fu progressivamente smantellato per consentire di liberare l'antico Circo Massimo, che fu scavato per tre metri circa, e trasformato in parco pubblico, gli ultimi resti del gazometro vennero demoliti nel 1936.
Depositi del Gazometro nel Circo Massimo visti dal Palatino, 1934 |
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