Viale Etiopia è una strada situata nel Quartiere Trieste, nella sua parte nota come Quartiere Africano, ed è compreso tra Via Tembien e Piazza Gondar.
Già dagli anni Venti, per numerose strade nella zona di Sant'Agnese, erano stati destinati i nomi di territori coloniali italiani in Africa: un quartiere che con gli anni Trenta vide una crescente espansione in chiave intensiva, che travolse letteralmente il primo nucleo del quartiere, lasciando spazio a nuovi edifici più alti.
In quest'ottica vennero assegnati nomi di nuove strade, alcune delle quali presero i nomi di luoghi dell'Etipia, conquistata dall'Italia nel 1936. Fu così che, nel 1937, venne formalmente istituito Viale Etiopia, pensato come arteria per congiungere Via Nomentana a Viale Libia, costeggiando grossomodo la ferrovia.
Quando la Seconda Guerra Mondiale interruppe gran parte delle opere pubbliche in fase di realizzazione a Roma, anche i palazzi del nuovo Quartiere Africano videro un'interruzione nello sviluppo.
Già dagli anni Venti, per numerose strade nella zona di Sant'Agnese, erano stati destinati i nomi di territori coloniali italiani in Africa: un quartiere che con gli anni Trenta vide una crescente espansione in chiave intensiva, che travolse letteralmente il primo nucleo del quartiere, lasciando spazio a nuovi edifici più alti.
In quest'ottica vennero assegnati nomi di nuove strade, alcune delle quali presero i nomi di luoghi dell'Etipia, conquistata dall'Italia nel 1936. Fu così che, nel 1937, venne formalmente istituito Viale Etiopia, pensato come arteria per congiungere Via Nomentana a Viale Libia, costeggiando grossomodo la ferrovia.
Quando la Seconda Guerra Mondiale interruppe gran parte delle opere pubbliche in fase di realizzazione a Roma, anche i palazzi del nuovo Quartiere Africano videro un'interruzione nello sviluppo.
Viale Etiopia, qui ancora praticamente privo di edifici, nella mappa IGM del 1950 |
In questo senso la mappa di Roma del 1950 dell'IGM mostra bene la situazione, con strade in parte tracciate e solo una piccola parte di edifici realizzati. Sul Viale Etiopia non è presente quasi nessun edificio e si vedono chiaramente, a ridosso della ferrovia, le baracche del Borghetto Nomentano, uno dei tanti borghetti spontanei sorti a Roma negli anni.
La svolta nella storia di questa strada, tuttavia, affonda le radici nel Piano Fanfani del 1949, con cui nacque l'INA-Casa che in pochi anni realizzò centinaia di migliaia di alloggi in tutta Italia.
Fu così che nei primi anni '50 venne realizzato, sul lato meridionale di questa strada, un complesso abitativo INA, le cosiddette Case a Torre, opera di Mario Ridolfi e ritenuto un esempio di architettura neorealista. Negli anni successivi, un secondo complesso, sull'altro lato della strada, venne realizzato in uno stile simile, sempre con edifici a torre, da Mario Fiorentino.
La svolta nella storia di questa strada, tuttavia, affonda le radici nel Piano Fanfani del 1949, con cui nacque l'INA-Casa che in pochi anni realizzò centinaia di migliaia di alloggi in tutta Italia.
Fu così che nei primi anni '50 venne realizzato, sul lato meridionale di questa strada, un complesso abitativo INA, le cosiddette Case a Torre, opera di Mario Ridolfi e ritenuto un esempio di architettura neorealista. Negli anni successivi, un secondo complesso, sull'altro lato della strada, venne realizzato in uno stile simile, sempre con edifici a torre, da Mario Fiorentino.
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