Il villino Siemiradzki era un villino situato in Via Gaeta n. 1, ad angolo con Viale del Castro Pretorio, nell'omonimo Rione, oggi non più esistente.
L'edificio fu costruito dall'architetto Francesco Azzurri nel 1882, per il pittore polacco Henryck Siemiradzki (1843 1902).
I terreni su cui sorse erano quelli della ex Villa al Castro Pretorio, appartenente al noviziato dei gesuiti, passati alla Banca Italo Germanica, il villino confinava a Sud con Villa Telfener e ad Ovest con Villa Torlonia, poi Reinach.
Il villino Siemiradzki, il primo in alto su Via Gaeta, nel PRG del 1883 |
Il pittore era giunto a Roma nel 1872, quì aveva iniziato a dipingere quadri di stile accademico ambientati nell'antichità classica, frequentando pittori come Alma Tadema. Il successo fu raggiunto con la grande tela raffigurante "Le torce di Nerone", oggi custodito a Cracovia.
Le torce di Nerone, il quadro più celebre del pittore |
Nel 1882 fu commissionato a Francesco Azzurri il progetto della nuova villa studio, al Quartiere Macao.
La grande villa era sviluppata su quattro piani, il primo era ricoperto da un bugnato semplice, gli altri due erano impreziositi da lesene con capitello corinzio e ionico, mentre le finestre del piano nobile erano ad edicola. Uno spesso cornicione istoriato cingeva l'attico, su cui si innestava l'ultimo piano, in cui erano poste lesene corinzie, una grande vetrata era posta ad angolo con Viale del Castro Pretorio.
Il villino Siemiradzki visto da Viale del Castro Pretorio |
Il villino divenne presto il centro della vita artistica polacca a Roma, sia per i residenti nella capitale che per gli ospiti giunti dalla Polonia. La sua casa fu visitata da aristocratici, scrittori e artisti, la stessa Regina Margherita gli faceva visita per ammirarne le opere. La guida Baedecker la inseriva nell'elenco dei monumenti di Roma.
Il villino fu abbattuto nel 1939 per costruire il grande palazzo sede della Pirelli su Viale del Castro Pretorio.
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