San Marone
La Chiesa di San Marone si trova in Via Aurora, nel Rione Ludovisi. Essa è officiata dai Maroniti del Libano di Rito Antiocheno in lingua araba, membri della Chiesa Maronita, una Chiesa sui iuris patriarcale che dal 1584 è in comunione con la Chiesa Cattolica.
L'origine di questo edificio di culto risale al 1890 e arriva dopo due fatti specifici: la convenzione tra la famiglia Boncompagni, erede dei Ludovisi, per la lottizzazione dell'area di Villa Ludovisi, e la riforma dell'ordine Maronita approvata da Papa Leone XIII Pecci (1878-1903). In questo contesto storico, fu inoltrata da Monsignor Elia Huych, importante esponente della Chiesa Maronita, la proposta di edificare una Chiesa nazionale del Libano di rito Maronita da dedicare a San Marone, anacoreta del IV Secolo e fondatore della Chiesa Maronita nonché Santo Protettore del Libano, cui affiancare un convento. La Chiesa sarebbe dovuta sorgere nel nuovo quartiere in costruzione, nello specifico nella nuova Via Aurora.
A occuparsi del progetto fu Andrea Busiri Vici, uno degli architetti più attivi in quel periodo che era rimasto molto legato all'ambiente clericale e vicino alla nobiltà romana anche negli anni successivi all'annessione di Roma al Regno d'Italia.
La facciata della Chiesa è in stile eclettico con riferimenti tardoantichi, quale l'imbotte all'interno dell'arco a sesto rialzato che sormonta il portale d'ingresso o le balaustra. Un elemento interessante, in anni in cui l'eclettismo arricchito da riferimenti orientali era molto in voga, come nonostante la Chiesa fosse realizzata per Cristiani del Medio Oriente l'architetto non abbia voluto inserire elementi orientali nella facciata, facciata che a sua volta non ha soluzione di continuità con il vicino convento e gli altri edifici.
La facciata ha in ogni caso un chiaro registro stilistico, che va forse anche visto nel contesto seguito, per Busiri Vici, alla lettera che lo storico Ferdinand Gregorovius aveva rivolto agli architetti dell'epoco in cui criticava duramente le distruzioni che venivano in maniera dissennata portate avanti a Roma per i progetti successivi all'annessione di Roma al Regno d'Italia.
L'interno della Chiesa, al contrario della facciata, è realizzato in stile orientale e decorato con finti mosaici sulle pareti, con una rappresentazione di San Marone Anacoreta inserita dietro l'altare.
La realizzazione della Chiesa impiegò diverso tempo, e venne consacrata solo nel 1914, quando Andrea Busiri Vici era morto da tre anni.
Il vicino convento venne trasformato in albergo nel 1936.
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