La Casa dei Crescenzi è un edificio situato tra Via Luigi Petroselli e Via di Ponte Rotto, nel Rione Ripa.
In passato tale edificio è stato noto anche con il nome di Tor Crescenzia, e talvolta è stato erroneamente confuso con la Casa di Cola di Rienzo.
A realizzare tale edificio tra io 1040 e il 1065 fu Nicolò Crescenzi, figlio di Crescenzio e Teodora, e aveva la funzione di controllare il Ponte Emilio, gestito dalla famiglia dei Crescenzi che vi faceva pagare un pedaggio, e le diverse mole che funzionavano grazie al Tevere.
La struttura, molto interessante nello stile architettonico, è composta in gran parte da materiali di spoglio di monumenti precedenti che vanno principalmente a decorare la struttura in mattoni.
A realizzare tale edificio tra io 1040 e il 1065 fu Nicolò Crescenzi, figlio di Crescenzio e Teodora, e aveva la funzione di controllare il Ponte Emilio, gestito dalla famiglia dei Crescenzi che vi faceva pagare un pedaggio, e le diverse mole che funzionavano grazie al Tevere.
La struttura, molto interessante nello stile architettonico, è composta in gran parte da materiali di spoglio di monumenti precedenti che vanno principalmente a decorare la struttura in mattoni.
Il portale d'ingresso è sormontato da una grande iscrizione, molto importante anche dal punto di vista della storia dell'architettura, in lingua latina, che può essere così tradotta:
"Nicolao, a cui appartiene questa casa, non fu ignaro che la gloria del mondo non ha nessuna importanza di per sé; non fu la vanagloria a spingerlo a costruire questa casa, ma per rinnovare l'antico decoro di Roma Nelle belle case ricorda i sepolcri e sii sicuro che non resterai lì a lungo, la morte viene con le ali e per nessuno la vita è eterna; la nostra permanenza è breve e il suo corso è leggero. Se fuggissi dal vento, se chiudessi un centinaio di porte o comandassi un migliaio di guardie, non ti sdraieresti senza la morte. Se ti chiudessi in un castello vicino alle stelle, lì è solita prendere chiunque lei voglia. Così sorge questa sublime casa, la cui struttura il grande Niccolò, primo fra i primi, costruì delle fondamenta per rinnovare il decoro dei suoi genitori, Crescenzio, suo padre, e Teodora, sua madre. Il padre costruì questo illustre edificio dedicato allo stimato figlio Davide".
Nel 1312 la torre che si trovava sopra la struttura, la cosiddetta Tor Crescenzia, venne abbattuta nei conflitti che scoppiarono a Roma dopo l'arrivo di Arrigo VII di Lussemburgo. Da quel momento cessò di essere usato il nome di Tor Crescenzia e rimase solo la Casa dei Crescenzi. Chiamata anche nella forma latinizzata di "mansio", la casa dei Crescenzi venne chiamata, per corruzione popolare, anche "Tor Monzone".
Il singolare edificio fu inoltre scambiato per molto tempo con la casa di Cola di Rienzo, dal momento che il nome di "Niccolò di Crescenzio" è stato confuso con quello del tribuno della Roma medievale, e detta anche "Casa di Ponzio Pilato", perché durante le Vie Crucis era usata per rappresentare il palazzo di Ponzio Pilato.
In ogni caso, nel XV Secolo l'edificio cadde in disuso, venendo trasformato in stalla con annesso fienile, trovandosi in una zona ricca di strutture del genere, come ricorda anche la vicina Via dei Fienili.
Acquisita dal Governo Pontificio nel 1868, con l'annessione di Roma al Regno d'Italia del 1870 passò al Comune di Roma.
Negli anni Venti la zona alle pendici del Campidoglio venne travolta da importanti cambiamenti urbanistici: il progetto di Munoz voleva liberare il Colle Capitolino dalle strutture successive e riportarlo alla sua naturalezza, per rinnovare l'epoca degli albori di Roma, mentre la zona tra il Teatro di Marcello e la Bocca della Verità venne liberata dagli edifici per l'apertura di una nuova strada che da Piazza Venezia avrebbe dovuto portare verso il mare.
Tali interventi si fecero più invasivi negli anni Trenta, e portarono alla realizzazione della Via del Teatro di Marcello, all'epoca Via del Mare, compreso l'attuale tratto oggi noto come Via Luigi Petroselli, in cui vennero realizzati nuovi edifici, tra cui l'Anagrafe.
Il pregio del manufatto riuscì a far salvare la Casa dei Crescenzi dalle demolizioni della zona, ma la sua funzione cambiò radicalmente, divenendo un edificio che fa in qualche modo da tramite architettonico tra le solenni forme razionaliste dell'Anagrafe, cui è praticamente inglobata, e l'area archeologica del Foro Boario. Inoltre, insieme alla ricostruita Casa dei Pierleoni, fa da quinta all'odierna Via Petroselli venendo dalla Bocca della Verità.
Attualmente la Casa dei Crescenzi ospita il Centro Studi per la Storia dell'Architettura.
Altri siti che ne parlano:
- La casa dei Crescenzi (o Torre del Monzone) - in Medioevo Roma
Il pregio del manufatto riuscì a far salvare la Casa dei Crescenzi dalle demolizioni della zona, ma la sua funzione cambiò radicalmente, divenendo un edificio che fa in qualche modo da tramite architettonico tra le solenni forme razionaliste dell'Anagrafe, cui è praticamente inglobata, e l'area archeologica del Foro Boario. Inoltre, insieme alla ricostruita Casa dei Pierleoni, fa da quinta all'odierna Via Petroselli venendo dalla Bocca della Verità.
Attualmente la Casa dei Crescenzi ospita il Centro Studi per la Storia dell'Architettura.
Altri siti che ne parlano:
- La casa dei Crescenzi (o Torre del Monzone) - in Medioevo Roma
Byron believed Rienzo lived there !
RispondiElimina"Then turn we to her latest Tribune's name,
From her ten thousand tyrants turn to thee,
Redeemer of dark centuries of shame—
The friend of Petrarch—hope of Italy—
Rienzi! last of Romans! While the tree
Of Freedom's withered trunk puts forth a leaf,
Even for thy tomb a garland let it be—
The Forum's champion, and the people's chief—
Her new-born Numa thou—with reign, alas! too brief..."