Panagia Chalkeon


La Chiesa della Panagia Chalkeon, che in italiano significa Nostra Signora dei Calderai, si trova a Salonicco, presso la Platia Dikastirion lungo la Via Egnatia.
Il nome della Chiesa deriva dai numerosi calderai che un tempo avevano le botteghe in questa zona di Salonicco.
Le origini della Chiesa risalgono al 1028, quando venne costruita per volontà del Catapano di Longobardia Cristoforo Burgaris. Il suo ruolo, insieme a quello della moglie Maria e del figlio Niceforo, sono ricordati in un'iscrizione sull'architrave della Chiesa.
La Chiesa si presenta come un edificio con pianta a croce greca con cupola, circondata da una serie di piccoli ambienti. L'esterno invece presenta una muratura a mattoni, una caratteristica tipica del periodo comneno.

Diversi affreschi sono presenti all'interno della Chiesa: nell'abside ne è presente uno di epoca comnena raffigurante la Vergine con due Arcangeli, i quattro Santi Vescovi Gregorio, ovvero il Taumaturgo, di Nissa, di Armenia e di Agrigento e i Santi Anargiroi. Questi ultimi, il cui nome significa "senza argento", erano un gruppo di medici che curavano i poveri rifiutando di ricevere un pagamento, da cui l'attributo. Nella cupola è invece presente un affresco dell'Ascensione di Cristo, mnetre lungo le pareti vi sono una Comunione degli Apostoli e un Giudizio Universale.


Durante l'occupazione ottomana di Salonicco, la Chiesa, come molte altre della città, venne convertita in Moschea, e prese il nome di Kazancilar Kami (Moschea dei Calderai). Quando nel 1912 Salonicco venne liberata e iniziò a far parte del nuovo stato greco, la Panagia Chalkeon tornò ad essere una Chiesa, e le aggiunte ottomane vennero rimosse. Nel 1934 la Chiesa subì un nuovo restauro in seguito al terremoto della Calcidica del 1932.


Altri siti che ne parlano:
- Panagia Chalkeon, Tessalonica - in Bisanzio

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