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Palazzo Massimo alle Terme



Palazzo Massimo alle Terme si trova in Piazza dei Cinquecento ad angolo con Largo di Villa Peretti, nel Rione Castro Pretorio, ed oggi è sede di una parte del Museo Nazionale Romano.
L'edificio fu costruito tra il 1883 e il 1886, accanto al vecchio Palazzo di Termini, espropriato dallo Stato e destinato alla demolizione, per l'allargamento della Piazza di Termini.


Fu il gesuita Principe Massimiliano Massimo che lo commissionò all'architetto Camillo Pistrucci, come sede del Collegio Massimo. Egli aveva infatti fondato il Collegio il 9 novembre del 1879 con sede nel Palazzo di Termini, una volta parte del complesso di Villa Peretti Montalto, e con l'intenzione di ricostruire il Collegio Romano, espropriato nel 1871 e destinato ad essere il primo liceo statale di Roma.
Gli alunni passarono dai venticinque del 1879 ai mille circa degli anni Cinquanta del Novecento.
Pistrucci doveva dunque costruire un grande collegio destinato all'educazione e a residenza degli alunni e dei professori gesuiti.

Palazzo Massimo, con la Stazione Termini e l'obelisco di Dogali

Inoltre l'edificio si sarebbe trovato lateralmente alla facciata della Vecchia Stazione Termini, porta d'ingresso alla città, doveva dunque avere una particolare veste monumentale.



Egli elaborò un vasto palazzo in stile neorinascimentale di quattro piani, con undici finestre sulla facciata principale per ogni piano, inoltre il prospetto è tripartito da due sottili fasce bugnate.

Facciata laterale

Al pianterreno è presente uno spesso bugnato in cui sono poste le finestre del seminterrato, mentre superiormente vi poggiano le finestre del pianterreno sormontate da un timpano, un grande portale si apre al centro circondato da una fascia verticale a bugnato rustico che raggiunge il piano nobile.


Questo è occupato centralmente da cinque grandi doppie arcate su colonne binate con capitello corinzio, sormontate da stemmi posti sulla chiave di volta. Ai lati sono presenti invece tre finestre architravate sovrastate da un mezzanino. L'ultimo piano è occupato da finestre architaravate poggianti su una spessa cornice marcapiano. Nel cornicione di coronamento sono poste le piccole finestre del quarto piano.

Lo scalone d'ingresso

L'ingresso aperto al pubblico, su Largo di Villa Peretti, conduce ad un atrio quadrangolare, occupato da uno scalone in travertino, ornato da sfere decorative, che conduce al livello ammezzato.


Al centro dell'edificio è presente un cortile porticato su colonne binate doriche al pianterreno, lesene ioniche al piano nobile, in cui le arcate sono tamponate.
Nel cortile era posto il busto in bronzo di Padre Massimiliano Massimo, oggi collocato nella sede dell'EUR.


Un grande scalone conduce ai piani superiori, è dotato di una balaustra in ferro battuto a girali fogliati, sulla parete sono poste nicchie contenenti statue.
Il Collegio Massimo si trasferì nel palazzo nel 1887 e il Palazzo di Termini fu demolito nel 1888.
Poco prima della demolizione furono staccati dal Salone Grande gli affreschi che decoravano le pareti, questi furono rimontati su tela e appesi nelle sale del nuovo palazzo, come la Biblioteca e il Salone principale.


Il Salone da Ricevimento dell'Istituto Massimo aveva gli affreschi delle Virtù del vecchio Palazzo delle Terme, appesi alle pareti, mentre il soffitto era a cassettoni.
Al primo piano era presente anche una cappella dedicata all'Immacolata Concezione, oggi perduta.
L'edificio ospitò la scuola fino all'8 dicembre 1960, quando fu definitivamente inaugurata la nuova sede dell'EUR.
Da quel momento il palazzo cadde in stato di abbandono per venti anni, finchè nel 1981 fu acquistato dallo Stato Italiano.

Il cortile di Palazzo Massimo durante l'abbandono

Dopo un lungo restauro curato dall'architetto Costantino Dardi è diventato sede del Museo Nazionale Romano e degli uffici della Soprintendenza Archeologica di Roma. Oggi il Museo accoglie una delle più importanti collezioni d'arte classica al mondo, con statue, mosaici, affreschi e monete di epoca romana.
Nelle sale del piano terra sono esposte statue originali greche rinvenute a Roma, come il Principe ellenistico, il Pugilatore, la Niobide degli Horti Sallustiani e la ritrattistica di eta Repubblicana e Imperiale, con il Generale di Tivoli e culminante nella statua di Augusto Pontefice Massimo.

Augusto Pontifex Maximus

Al primo piano sono sistemati i capolavori della statuaria romana, tra cui la Fanciulla di Anzio, l'Ermafrodito dormiente, il Discobolo Lancellotti, l'Ares Ludovisi e sarcofagi come quello del Portonaccio, una sala accoglie gli splendidi bronzi delle Navi di Nemi.
Il secondo piano invece sono posti gli splendidi affreschi della Villa di Livia a Prima Porta e mosaici pavimentali.
Il piano interrato custodisce una grande collezione di numismatica Romana.



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