La Palazzina Nebbiosi si trova in Lungotevere Arnaldo da Brescia, nel Quartiere Flaminio.
L'edificio venne costruito tra il 1928 e il 1932 per la società di costruzioni Nervi e Nebbiosi dall'architetto Giuseppe Capponi, tanto che a volte è identificata come palazzina Capponi, nel lotto di terreno adiacente alla Villa Ravà delle Rose.
Nella casa abitò ed ebbe lo studio il grande ingegnere Pier Luigi Nervi.
L'edificio rappresenta secondo molti un punto di svolta per l'architettura romana, dal momento che Capponi, un architetto morto molto giovane ma che ha saputo portare avanti un singolare e caratteristico registro stilistico, tocca secondo molti un punto d'incontro tra due diversi registri stilistici dell'architettura romana tra le due guerre, quello della tradizione di stampo barocco e quello dell'innovativo razionalismo.
A riguardo, l'architetto Paolo Portoghesi ha definito la Palazzina Nebbiosi come un'opera che "segna il passaggio dalla fase aulica e quella razionalista" dell'architettura del tempo, con riferimenti ai casini di caccia di epoca barocca ma al tempo stesso tiene ben presente la ricerca espressiva di quegli anni in cui il razionalismo stava iniziando a prendere piede.
Le linee razionaliste nella palazzina Nebbiosi dialogano dunque con la storia e l'identità di Roma, coniugandosi singolarmente nel contesto urbano e proiettandosi verso il futuro: un fatto che nell'opera di Capponi non deve stupire.
Egli, infatti, aveva fatto approfonditi studi per case di pescatori nell'isola di Capri, in cui le abitazioni si andavano a inserire nel singolare e caratteristico contesto isolato. In un contesto dalla storia diversa come quello di Roma, che in quegli anni vedeva un particolare fermento architettonico, Capponi trova in questa palazzina un punto d'incontro tra le forme storiche della città e l'elaborazione razionalista. Negli anni a venire, Capponi sarà impegnato alla Sapienza, dove nell'edficio dell'Istituto di Botanica sposerà in maniera più chiara le forme razionaliste.
La facciata laterale della palazzina |
Le quattro facciate dell'edificio, che si sviluppano su quattro piani, lo avvicinano al modello dei casini di caccia seicenteschi, caratterizzate da scanalature semicircolari centrali che danno movimento alla composizione, con l'assenza del cortile centrale. Al tempo stesso, sono eliminati completamente gli elementi decorativi nelle facciate, che vengono rivestite in semplice travertino, sposando così la linea stilistica razionalista. Lungo la perte concava si sviluppa un attico decorato da finestre semicircolari.
Altri siti che ne parlano:
- Il tema della palazzina - in Accademia di San Luca
- Palazzina Nebbiosi - in Hidden Architecture
Nessun commento:
Posta un commento
Info sulla Privacy