La Chiesa di San Demetrio è una Chiesa Greco Ortodossa di Salonicco, una delle più importanti dell'intera città, dedicata al suo Santo Patrono.
Le sue origini risalgono al IV Secolo dopo Cristo, quando venne realizzata su quella che era una struttura termale romana, e successivamente ricostruita il secolo successivo in forma più grande, a tre navate. Si tratta a tutti gli effetti di un martirion, un esempio di basilica di epoca tardoantica legato a uno specifico luogo di culto o di pellegrinaggio, spesso legato al martirio di un Santo ma anche ad altri fattori, come un luogo legato a uno specifico oggetto di venerazione. Lo studioso Cyril Mango, tuttavia, pone la questione riguardo quale fosse, in origine, l'oggetto di venerazione di questa Chiesa, dal momento che del culto di San Demetrio - Santo Patrono di Salonicco - sarebbe a suo avviso arrivato nella città macedone nel 442, quando la sede della prefettura romana d'Illiria venne spostata da Sirmium a Tessalonica, odierna Salonicco. Secondo Mango, prima di tale data il culto di San Demetrio - che le agiografie riportano in ogni caso essere vissuto a Salonicco - era fino a quel momento maggiormente legato alla città di Sirmium e sarebbe tornato in patria con lo spostamento della prefettura, e pone per questo la data di realizzazione di tale Chiesa al V Secolo. Il culto di questo Santo, che secondo le agiografie era un militare cresciuto a Tessalonica da genitori cristiani e morto nelle persecuzioni di Galerio del 306, sarebbe originariamente stato legato alla corte della provincia dell'Illiria, in cui sia Tessalonica che Sirmium si trovavano. In ogni caso, secondo le agiografie il Santo avrebbe ricevuto il martirio nell'impianto di riscaldamento delle terme che erano situate vicino all'ippodromo, e non a caso la Chiesa è sorta proprio sopra un impianto termale. Al di là di questo, nota come la Chiesa non aveva a livello architettonico un oggetto di venerazione posto in una posizione centrale: il principale luogo di venerazione era infatti, fino al VII Secolo, un ciborio esagonale rivestito d'argento sul lato settentrionale della navata laterale. Nella cripta, invece, era presente una fontana, isolata con un recinto in marmo, rimasta probabilmente dalle terme romane.
Curiosamente, in quello che rappresenta un altro fatto insolito per la storia di questa Basilica, il ciborio in argento non ospitava le reliquie del Santo, ma un oggetto in argento con un'immagine del Santo: alcuni ritengono volesse rappresentare una tomba simbolica di San Demetrio.
Le reliquie di San Demetrio - oggi presenti all'interno della Chiesa - vennero trovate a Salonicco solamente intorno al 610, e l'allora Vescovo Giovanni manifestò originariamente alcuni dubbi sull'autenticità di tali reliquie, ma di lì a poco da tali reliquie iniziò a essere emesso un olio dall'intenso odore di mirra, fugando gli originari dubbi su tali reliquie.
Proprio nel VII Secolo, probabilmente dopo un incendio, la Chiesa di San Demetrio venne nuovamente rinnovata, in forme ancora più grandi su cinque navate, tra il 629 e il 634. Probabilmente - e non è da escludere che ciò si sia verificato già nella versione recedente dell'edificio - vennero utilizzati materiali di spoglio per la realizzazione della Basilica, dal momento che le colonne sono di altezze diverse e hanno capitelli diversi. Sempre Cyril Mango ha infatti ridimensionato il ruolo della ricostruzione di San Demetrio nel VII Secolo, facendo riferimento alla complessa situazione politica della Tessalonica di quel periodo, ma ha confermato che ci sono stati senz'altro rimaneggiamenti, dovuti quindi probabilmente al già citato incendio.
Pianta della Chiesa di San Demetrio |
Andando nello specifico, i tipi di capitello presenti sono diversi e meritano un'attenzione particolare. Non si è in grado di conoscere specificamente l'origine di tali capitelli, se siano rimasti dalla precedente Basilica, siano stati ripresi dallo stabilimento termale preesistento o provengano da altri edifici, ma ve ne sono di almeno quattro tipi, quasi tutti basati su motivi di foglie di acanto, tipici dell'arte bizantina. Sopra i capitelli, è presente una muratura in opus sectile.
Il mosaico raffigurante San Demetrio tra il Vescovo Giovanni e l'Eparca Leone |
Nel 1430 gli Ottomani occupano Salonicco, dove trasformano in Moschee una parte consistente delle Chiese della città, tra cui anche San Demetrio. La trasformazione avviene nel 1490 per volontà del Sultano Bayezid II, pochi anni dopo che, nel 1481, vi era stato costruito il monumento funebre a Luca Spandounis, un nobiluomo e ricco mercante la cui tomba venne verosimilmente finanziata da suoi parenti fuggiti a Venezia in seguito all'occupazione turca.
Quando nel 1490 la Chiesa fu trasformata in Moschea dagli occupanti Ottomani, essa prese il nome di Kasimiye Cami, dal nome del governatore locale Cezeri Kasim Pasha. La Chiesa rimase una Moschea fino al 1912, quando i greci liberarono la città e San Demetrio tornò così ad essere una Chiesa.
L'interno di San Demetrio come si presentava prima dell'incendio del 1917 |
Durante il restauro vennero eseguiti anche numerosi scavi, che portarono alla luce molti artefatti oggi esposti nel Museo di San Demetrio, situato nella cripta della Chiesa, e mura romane appartenenti alle terme in cui San Demetrio subì il martirio e su cui la Chiesa venne costruita. Fu trovato anche un pozzo, dove secondo alcuni potrebbe essere stato gettato il corpo di San Demetrio dopo il martirio.
I lavori di ricostruzione della Chiesa terminarono nel 1949, anno in cui venne nuovamente consacrata.
Nel 1988, anno in cui San Demetrio divenne patrimonio UNESCO insieme ad altri monumenti Paleocristiani e Bizantini di Salonicco, venne realizzato un museo nella cripta in cui sono esposti numerosi oggetti d'interesse trovati in luogo o a esso legati.
Di fronte alla Chiesa è presente la tomba, con un busto che lo ricorda, del Metropolita di Salonicco Panteleimon II, morto nel 2003.
Altri siti che ne parlano:
- Hagios Demetrios - in Wikipedia
- Basilica di San Demetrio - in WwwBisanzioIt
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