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Istituto Centrale di Terapia Fisica



L'Istituto Centrale di Terapia Fisica, o Istituto Kinesiterapico, oggi non più esistente, si trovava nell'isolato compreso tra le Vie Plinio, Adriana, Orazio e Boezio, nel Rione Prati.
Fu costruito dall'ingegnere Garibaldi Burba nel 1902 e il primo direttore fu il Professor Dottor Carlo Colombo.
La grande struttura doveva venire incontro alle nuove tecniche di fisiokinesiterapia coniugate alle antiche tradizioni delle terme romane.
Lo stabilimento era un modello per l'Italia e gareggiava, per eleganza, vastità e comodità di ambienti con gli omologhi d'Oltralpe.
Il giorno dell'apertura il ministro Baccelli fece il discorso inaugurale, in cui agurò all'opera che, rinnovando i fasti igienici dell'Antica Roma, avrebbe dato forti campioni di civiltà all'Italia.


La facciata principale era orientata lungo Via Plinio a sinistra si trovavano i macchinari del riscaldamento, le caldaie e gli spogliatoi.


Al centro c'erano le sale per i massaggi e la termoterapia, quelle per la kinesiterapia, l'elettroterapia, fototerapia e ortopedia e per le inalazioni.


Una vasta aula absidata ospitava le Terme Romane, interessante riproduzione di quelle antiche, con una grande piscina, porticati, tiepidari.


Lungo Via Adriana si trovava la lunga serie dei bagni con le vasche e le docce. I soffitti erano affrescati con uno stile che richiamava all'Antica Roma.


La facciata su Via Plinio era a due piani, con piccole finestre quadrangolari al pianterreno e grandi finestre su due pilastrini al primo piano, inquadrate da lesene doriche, sopra le finestre si trovavano degli affreschi floreali.



Nel 1958 l'edificio è stato abbattuto per costruire un intero nuovo isolato.

1 commento:

  1. C'è poco da commentare. La bellezza non rientra nei canoni dei palazzinari e dei politici che hanno permesso a questi nuovi barbari di perpetrare il nuovo sacco di Roma..

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