La battaglia di Zama in un dipinto di Roviale Spagnolo dipinto tra il 1580 e il 1582 situato presso i Musei Capitolini |
Nei secoli successivi, la rivalità tra le due città è rimasta relegata alla storia, ma nel 1985 avvenne un gesto puramente simbolico per mettere una pietra sopra a quanto era successo oltre duemila anni prima. Il 5 Febbraio di quell'anno, il sindaco di Roma Ugo Vetere si recò, insieme a una delegazione capitolina, in visita ufficiale in Tunisia, dove incontrò il sindaco della municipalità di Cartagine, che nel frattempo era diventata un sobborgo di Tunisi, Chedli Klibi, che ricopriva all'epoca anche il ruolo di segretario generale della Lega Araba.
I due sindaci firmarono un simbolico accordo di pace che pose de jure, seppur in maniera simbolica, allo storico conflitto chiusosi di fatto oltre duemila anni prima. Tra Roma e Cartagine, tuttavia, non era mai stato firmato alcun trattato e il conflitto si era concluso con la vittoria di Roma e la capitolazione di fatto della città nordafricana. Oltre a questo, i due vollero con questa simbolica firma rivolgere un appello alla pace e alla cooperazione a tutte le città del Mediterraneo.
Non si tratta dell'unico caso di firma "simbolica" per porre fine a una storica guerra di migliaia di anni prima. Nel 1996 anche i sindaci di Atene e Sparta vollero siglare un simbolico appello di pace per porre fine alla Guerra del Peloponneso, conclusasi di fatto nel 404 Avanti Cristo.
Altri siti che ne parlano:
- Better late than never - in LA Times
- Pace tra Scipione e Annibale - in La Repubblica
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