L'est Europa è una parte molto affascinante del nostro continente che negli ultimi decenni è stata visitata da sempre più persone: città come Mosca, San Pietroburgo, Budapest o Praga attirano ogni anno milioni di turisti da tutto il mondo, curiosi di scoprire le loro bellezze. All'ombra di queste città passa talvolta quasi inosservata Sofia, la capitale della Bulgaria.
Questa città ha una storia molto complessa, che è ben sottolineata dallo spazio intorno alla centralissima fermata della metropolitana Serdica: nell'arco di pochi metri, si vedono un incontro - forse disordinato, ma per questo ancora più affascinante - di stili, culture, religioni. In pochi metri ci sono una Chiesa Ortodossa, una Cattolica, una Sinagoga e una Moschea. Una statua di Santa Sofia ha sostituito quella di Lenin che campeggiava sulla piazza durante il comunismo, e oggi guarda verso il Largo, il complesso di palazzi del potere realizzato all'epoca del regime. Sotto la fermata, la piccola Chiesa di Sveta Petka fa da testimone di una città che si muove in un suo importante snodo, accanto a lei i resti della vecchia città romana di Serdica che a pochi metri vedono le testimonianze della Bulgaria bizantina e di quella divenuta indipendente nel XIX Secolo, sotto gli occhi di un moderno palazzo dell'Unicredit. Una complessità sintetizzata da questo spazio urbano, ma soprattutto una complessità che forse rappresenta essa stessa parte del fascino di questa città posta all'incrocio tra i Balcani, il Levante, il Mediterraneo e la Mitteleuropa.
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