Città giardino di Ciampino
Fino alla fine del XIX Secolo il territorio dove oggi sorge la città di Ciampino era adibito principalmente alla pastorizia e all'agricoltura, costituito principalmente da casali sparsi, proprio il terreno di proprietà del prelato Giovanni Giustino Ciampini dette nel XVII Secolo il nome a quest'area, e privo di un vero e proprio nucleo urbano abitato.
Nel 1856 però le cose iniziarono a cambiare con la realizzazione da parte dello Stato Pontificio della ferrovia Roma-Velletri, che dal 1859 ebbe attiva una stazione proprio a Ciampino, subito prima della Galleria di Ciampino, che permette alla ferrovia di raggiungere Frascati, che venne poi sostituita da una nuova stazione nel 1892. Questo fatto dette a quest'area una nuova centralità.
L'importanza ottenuta dalla zona per via della ferrovia e l'aumento della popolazione di Roma dopo la sua annessione al Regno d'Italia portarono alla nascita di nuove attività agricole nel territorio e si iniziò a pensare a un'urbanizzazione di Ciampino.
Nel 1916, anno in cui iniziò la realizzazione dell'aeroporto di Ciampino, area scelta da Maurizio Mario Moris per la buona posizione poco esposta ai grandi venti e vicina alla ferrovia, la Cooperativa Colli Parioli, fondata nel 1910, acquistò un terreno di proprietà della famiglia Colonna nella zona di Ciampino, e vi progettò quindi un quartiere pensato secondo il modello all'epoca spesso utilizzato della città-giardino. La nascità di questo villaggio era strettamente legata al nuovo aeroscalo, e si proponeva di creare alloggi di qualità per i lavori legati alla struttura e le loro famiglie.
La tipologia della città giardino fu molto popolare all'inizio del XX Secolo: la sua prima attuazione arrivò nella città inglese di Letchworth, nel 1903, e nei primi anni del secolo a Roma furono realizzate secondo questa tipologia San Saba, Monte Sacro e la Garbatella. Diversamente dagli altri tre esempi romani, l'idea della città giardino di Ciampino era basata sullo stretto rapporto lavorativo con una realtà della zona, in questo caso l'aeroscalo, come successo ad esempio a Torino per il quartiere di Mirafiori, pensato per la fabbrica FIAT, o al Villaggio Solvay a Rosignano, per lo stabilimento Solvay.
La società Colli Parioli sposa dunque la linea della città giardino, che vedavano una coesistenza di aspetti urbanistici e rurali, e in questo caso la vicinanza con le zone destinate a poderi e le aree agricole dell'agro marinese, il territorio era parte del comune di Marino, inseriva il progetto in un contesto rurale. Nel progetto era inoltre presente un area industriale, poi effettivamente sorta lungo l'attuale Viale Kennedy.
Per dare una spinta allo sviluppo urbanistico della città giardino, nel 1922 vengono costruiti una Chiesa (terminata nel 1927) e un convitto religioso per ospitare giovani donne provenienti da famiglie aristocratiche romane, a prova di una volontà di fare della città giardino un quartiere esclusivo. Nel 1923 vengono costruite le ville Caprioli, Ortolani e Melsa, ma nonostante questi passaggi, diversi fattori fermano lo sviluppo dellà città giardino.
L'avvento del fascismo portò infatti a un diverso tipo di sviluppo urbanistico di Roma, con l'obiettivo di renderla sempre più grande e mettendo in secondo piano questo progetto, posto fuori dal territorio romano e soggetto invece a una politica agraria secondo le idee del regime.
Inoltre, la richiesta di abitazioni nell'area non arrivava da una classe aristocratica, come era nelle originarie intenzioni della Colli Parioli, ma da braccianti dell'agro marinense e manodopera dell'aeroporto e della stazione. Una fotografia del 1929 mostra le strade di Ciampino tracciate, ma ben poco dal punto di vista edilizio. Nel 1936 nel nuovo borgo abitavano, secondo le stime, 1.940 persone.
La politica agraria del Fascismo viene applicata nel 1938 anche a Ciampino con la costruzione proprio nel centro della nuova città della Distilleria ed Enopolio dei Castelli Romani, una grande struttura che di fatto pone fine al progetto di città giardino a Ciampino.
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