Dai video su YouTube fino alle serie tv, passando per pagine Facebook e sketch, la lotta tra Roma Sud e Roma Nord è diventato un fenomeno di massa anche fuori dai confini della Capitale. Le differenze tra i due quadranti di Roma, visti uno come più curato e trendy, a tratti milanese, l'altro più verace, sono enfatizzate a colpi di top contro daje, Moscow Mule contro Negroni, Ponte Milvio contro Chiringuito di San Paolo. Sicuramente ne è nato un fenomeno che ha divertito, ha evidenziato usi, costumi, tic e caratteristiche in cui chi vive a Roma può, più o meno, riconoscersi o individuare tratti familiari. Ma che, ci duole dirlo, è anche limitante perché è l'impressione che rappresenti la fine di tendenze e sottoculture che hanno accompagnato Roma per decenni e che oggi, in una società più veloce, più globale e più commercializzata sono venute meno, talvolta forse sparite nelle forme e nei modi in cui le abbiamo conosciute.
"A Roma ci dividiamo così", recita una celebre scena del film Come te nessuno mai di Gabriele Muccino del 1999, in cui vengono elencate le sottoculture della Roma degli anni '90. E vengono dunque delineate brevemente (ma puntualmente) le caratteristiche di Alternativi (o Zecche), Fasci, B-Boy, Punk, Pariolini (o Precisi) e Normali. Tutto questo tralasciando quelli che venivano definiti "Coatti", ma anche altre sottoculture che nella Roma dei decenni passati erano in diversa maniera presenti e radicati.
Ma cosa è mai rimasto delle Zecche, dei Pariolini, dei Coatti e di chi altro volete nella Roma del 2019, una Roma in cui ai Parioli vince il PD e in quei quartieri nella zona est che una volta erano definiti "cintura rossa" si votano Cinque Stelle e Lega, dove a Corso Trieste si ascolta musica indie e alternativa, cosa impensabile negli anni '90, in una Roma mescolata, dove le differenze si assottigliano, le necessità cambiano e certe tradizioni e tendenze si perdono
Cosa rimane della Zecca (termine recentemente tornato in auge, usato dagli avversari politici per definire gli elettori di sinistra, ma che aveva una connotazione più precisa un tempo) che con vestiti larghi e trasandati andava al centro sociale a sentire i concerti della Banda Bassotti? Cosa rimane del Pariolino che parlava solo di automobili sportive, che faceva il pranzo della Domenica in famiglia al Caminetto o in un qualche circolo lungo il Tevere? Che rimane di quella Roma Pariola raccontata dai Vanzina in film come Il Pranzo della Domenica o da Christian De Sica in Simpatici contro Antipatici? Cosa rimane dei pomeriggi passati dai Coatti sotto San Carlo al Corso o ai videogiochi di Trastevere Games? Rimangono solo strascichi trasformati in un Daje o in un Top, raccolti in un qualche sketch che gira su YouTube e ci fa sorridere. E come nel tempo sono tramontati i Bulli, il Generone e tante altre figure, forse stiamo assistendo al tramonto di queste vecchie sottoculture, raccolte in quei due maremagnum che sono Roma Nord e Roma Sud. Oggi, nel vedere tendenze che hanno accompagnato la nostra città per anni sparire, le riguardiamo talvolta anche con un pizzico di nostalgia, ma un domani chissà che qualcuno (magari proprio noi, vallo a sapè...), ricorderà con nostalgia quegli sketch su Roma Nord e Roma Sud.
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