Marco Antonio, un nemico di Roma nella toponomastica italiana

 

Marco Antonio (Roma 83 avanti Cristo - Alessandria d'Egitto 30 avanti Cristo) fu un politico, militare fu uno dei più importanti uomini politici e militari dell'Antica Roma alla fine dell'Età Repubblicana. Luogotenente di Cesare prima, triumviro con Ottaviano e Lepido poi, negli ultimi anni lasciò Roma per stabilirsi in Egitto al fianco di Cleopatra, da cui provò a muovere guerra contro l'ex compagno di triumvirato, Ottaviano, venendo però sconfitto ad Azio.
Gli attenti osservatori della toponomastica di Roma si saranno accorti che non esiste nella città alcuna strada dedicata a Marco Antonio. A Roma è chiaramente ricordato Ottaviano, sia con questo nome che con il nome di Augusto, assunto dopo aver fondato l'Impero, mentre esiste - ma da tempi più recenti - una strada dedicata a Marco Emilio Lepido, loro compagno di triumvirato.
Per quanto riguarda invece il primo triumvirato, sono ricordati nei nomi delle strade di Roma sia (ovviamente!) Giulio Cesare, sia Gneo Pompeo, sia Crasso.
Se ci spostiamo fuori dal Comune di Roma, vediamo che nelle strade italiane Marco Antonio è ricordato molto raramente: abbiamo notizie di una strada a Napoli, una a Bologna e una ad Andria, ma nelle altre città risultano assenti strade in sua memoria.
Come mai questa scelta? Marco Antonio è, in effetti, uno dei personaggi probabilmente più noti della Roma Antica: il suo personaggio nel Giulio Cesare di Shakespeare tiene una memorabile orazione che muove l'opinione pubblica contro gli assassini di Cesare, nel linguaggio comune dire "un Marcantonio" indica una persona alta e robusta, dal fisico possente, e la sua storia d'amore con Cleopatra è sempre stato oggetto di interesse. In generale è dunque stato un personaggio molto noto e non giudicato negativamente dall'attuale opinione pubblica. Ma allora come mai Roma non gli ha mai dedicato una strada? C'è una sola spiegazione a questo: Marco Antonio morì a tutti gli effetti da nemico di Roma.
Cleopatra sulla terrazza di Philae, Frederick Arthur Bridgman
 La sua fuga ad Alessandria fu vista come un tradimento, e una volta in Egitto donò a Cleopatra territori di Roma, creando a tutti gli effetti una scissione territoriale attraverso la quale mosse guerra proprio contro Roma al fianco dell'Egitto, prima di essere sconfitto da Ottaviano nella battaglia di Azio e morire successivamente suicida, come d'altronde anche Cleopatra.
La sua storia, che lo ha posto in contrapposizione con Roma, fa sì che gli tocchi (in parte, visto che limitati casi di strade in suo onore in Italia ci sono) una sorte simile a quella di molti nemici storici di Roma, quali Attila o Annibale, ad esempio, ai quali non sono dedicate strade.
La differenza rispetto ai nemici di Roma sopracitati è che Marco Antonio fu a tutti gli effetti un cittadino romano e la storia non ce ne parla come di un personaggio negativo. Anche Cleopatra è una figura che ancora oggi affascina molti storici, ma la sua contrapposizione con Roma fa sì che anche a lei non siano dedicate strade.
Per quanto riguarda Lepido, terzo componente del secondo triumvirato, si è dovuto aspettare il 1958 perché gli venisse dedicata una strada, situata nel Quartiere Don Bosco. Forse perché anche nel suo caso possiamo dire sia morto in ostilità con Roma, avendo aderito alla rivolta siciliana di Sesto Pompeo, ma successivamente c'è stata una forma di perdono da parte dell'ufficio toponomastica? O semplicemente lo hanno ritenuto un personaggio secondario?
Diversa invece la sorte toponomastica dei due esponenti del primo triumvirato sconfitti da Cesare, Pompeo e Crasso. Per quanto Pompeo sia stato impegnato in una guerra civile contro Cesare, venne ucciso in Egitto per volontà del faraone Tolomeo XII da Potino, che lo decapitò e fece consegnare la testa allo stesso Cesare, il quale non apprezzò assolutamente il gesto e fece uccidere Potino. Questo mostra una forma di rispetto di Cesare verso il rivale ed ex compagno di triumvirato Pompeo, che anche per questo non viene considerato un nemico di Roma. Per quanto riguarda il terzo membro del primo triumvirato, Marco Licinio Crasso, non si schierò mai in alcun modo né contro Roma né contro i compagni di governo, e morì a Carre, in Siria, in una tragica battaglia contro i Parti.
In poche parole, nonostante la storiografia e la cultura popolare attuali abbiano in grande considerazione la figura di Marco Antonio, la sua morte avvenne in seguito a una guerra nella quale si alleò a una potenza straniera, l'Egitto, contro Roma, fatto che lo ha probabilmente messo in cattiva luce nella toponomastica delle città italiane, da cui come abbiamo visto è quasi assente.
Oltre a Piazza Augusto Imperatore, che si trova nel Rione Campo Marzio nel luogo dove si trova il mausoleo dell'Imperatore, le strade dedicate a Ottaviano, Giulio Cesare, Pompeo e Crasso sono tutte nel Rione Prati. Sorte vuole che a poca distanza da queste strade ci sia una strada dedicata a un altro Marcantonio: Marcantonio Colonna, ammiraglio eroe della battaglia di Lepanto.

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