Nella delibera sulla toponomastica di Roma del 30 Novembre 1906 (visibile qui) il Consiglio Comunale si occupa dei nomi delle strade del Quartiere dei Villini presso il Policlinico (oggi parte del Quartiere Nomentano) su cui aveva lasciato in sospeso la denominazione nella seduta dell'11 maggio 1906. In tale occasione, si era proposto di dedicare tali strade ai comuni dei Castelli Romani, ben visibili da quella zona, ma si era poi deciso di non procedere in tal senso.
Nel verbale è scritto che la Commissione di Statistica aveva proposto, vista la vicinanza con il Policlinico, di dedicare le strade a nomi illustri della medicina. Vengono così proposti i nomi di:
Piazza Galeno
Via Cornelio Celso
Via Antonio Musa
Via Andrea Cesalpino
Via Guglielmo Saliceto
Via Gerolamo Fracastoro
Via Bartolomeo Eustachio
Via Francesco Redi
Via Andrea Vesalio
Via Marcello Malpighi
Via Gabriele Falloppio
Via Giambattista Morgagni
Via Giovanni Maria Lancisi (una strada con questo nome all'epoca già esisteva, istituita nel 1885, tra i Rioni Borgo e Prati, ma l'omonimia venne sanata solamente nel 1907)
Via Giorgio Baglivi
Via Lazzaro Spallanzani
La commissione propone inoltre che il proseguimento di Via Galilei venga intitolato a Ruggero Bonghi.
Nel dibattito che ne segue, il Consigliere Acciaresi racconta di aver parlato con l'Assessore alla Statistica di tali denominazioni, raccomandando che strade fossero dedicate a Eustacchio e Bacci, e dicendosi rammaricato della loro assenza tra i nomi proposti. In realtà una strada a Eustachio era stata effettivamente proposta.
L'Assessore Jacovacci, infatti, fa notare all'Acciaresi che all'Eustacchio risulta essere dedicata una delle strade proposte, e solo il Bacci risulta pertanto escluso, per il quale ritiene tuttavia non vi fosse un numero sufficiente di strade da nominare.
L'Acciaresi, tuttavia, nota come il Redi avesse fama più di letterato che di medico rispetto al Bacci, ma Jacovacci nota come molti medici abbiano apprezzato il lavoro del Redi.
Il Consigliere Kambo interviene domandando come mai non si sia stabilito, come inizialmente proposto, di dedicare tali strade ai comuni dei Castelli Romani. Racconta infatti che nella commissione Statistica, di cui faceva parte, si era deciso di dedicare tali strada ai medici, ma si era anche parlato di come tale scelta, a poca distanza dal Policlinico del Cimitero del Verano, potesse imprimere un senso di melanconia, e si chiede come mai non si sia proceduto perciò a dedicarle ai Castelli Romani o a illustri artisti come anche si era proposto.
L'Assessore Jacovacci ricorda che la possibilità di dedicare le strade ai Castelli era stata respinta dal voto del Consiglio stesso. Il Consigliere Soderini propone perciò di rinviare la denominazione di tali strade a nuovi studi, ma il Presidente nota come già la Commissione si sia espressa a riguardo.
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