Targa della regola sulle teste di pesce del mercato del Portico d'Ottavia
La targa in questione si trova addossata al Portico d'Ottavia, nel Rione Sant'Angelo, alla confluenza di Via del Portico d'Ottavia, Largo 16 Ottobre 1943 e Via del Foro Piscario. La targa - priva di data - risale allo Stato Pontificio e segnala un obbligo del tempo legato al mercato del pesce che qui aveva luogo: ogni testa di pesce più lunga di tale lastra di marmo doveva essere consegnata ai Conservatori, ruolo amministrativo della città di Roma all'epoca.
Nello specifico, nella targa si legge in latino volgarizzato: "Capita piscium hoc marmoreo schemate longitudine majorum usque ad primas pinnas inclusive conservatoribus danto", che significa che tutte le teste dei pesci superiori alla dimensione della lastra di marmo (1,13 metri) sarebbero dovute essere consegnate ai Conservatori. Un'altra targa che ricorda tale privilegio si trova in Campidoglio, nel Palazzo dei Conservatori, e risale al 1581. In essa è presente anche un bassorilievo di uno storione. Questo privilegio venne abolito nel 1798 durante la Repubblica Romana napoleonica.
All'epoca il pesce che si trovava al mercato raramente era fresco, dal momento che appena pescato aveva un prezzo inaccessibile a gran parte della popolazione, e i frigoriferi ovviamente non esistevano. Questo rendeva il pesce utile soprattutto per piatti quali la zuppa, e la testa permetteva una delle zuppe ritenute al tempo più gustose.
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