Gladiatori Romani raffigurati in un mosaico a Leptis Magna, in Libia |
L'immagine che negli anni si è costruita dei gladiatori è di uomini dal fisico scultoreo - e, di conseguenza, che facessero un'adeguata dieta fatta di carne e pesce come quella degli atleti di oggi -, ma una serie di evidenze storiche mostrano tutt'altro. Con tutta probabilità, i gladiatori avevano più grasso sottocutaneo di quanto si possa immaginare e la loro dieta avesse poche proteine animali, molti carboidrati e molti legumi (quest'ultimo fatto era tipico della dieta di moltissimi Antichi Romani).
Un gruppo di antropologi dell'Università di Vienna hanno fatto uno studio su una tomba di gladiatori ad Efeso, oggi in Turchia e un tempo importante città dell'Impero Romano, analizzando i corpi di 67 gladiatori e di una schiava (forse la moglie di uno di loro) lì sepolti circa 2.000 anni fa. Sui resti di queste persone è stata fatta un'analisi isotopica che permette di analizzare la presenza di alcuni elementi e, di conseguenza, capire qualcosa in più circa la loro dieta.
Da questa analisi è emerso che i gladiatori mangiavano poche proteine, molti carboidrati e molti legumi (ricchi di carboidrati) e una notevole quantità di calcio. I legumi erano in generale molto diffusi nel cibo degli Antichi Romani e, oltre a questo, i gladiatori erano particolarmente ghiotti di orzo, come è testimoniato anche da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia, dove li chiama hordearii, ovvero "mangiatori di orzo".
Pollice Verso, dipinto del 1872 di Jean-Leon Gerome |
Inoltre, va chiarito che seppur la maggior parte delle persone che hanno combattuto come gladiatori fossero principalmente schiavi o prigionieri di guerra, non tutti facevano parte di queste categorie, e c'erano anche persone (soprattutto ex militari) che sceglievano liberamente di diventare gladiatori per guadagnare.
Il gruppo di studiosi dell'Università di Vienna ha infatti pensato che la notevole quantità di carboidrati mangiata dai gladiatori non servisse ad abbassare i costi della loro alimentazione, ma a guadagnare grasso che, sull'arena, significava un - parziale, ma pur sempre esistente - strato di protezione in più. Se questo fatto significava una difesa in più per i gladiatori, significava anche maggiore spettacolo per gli spettatori, che potevano assistere a spettacoli più lunghi e con meno possibilità di ferite mortali e con più persone che potevano proseguire il combattimento pur con ferite sanguinanti.
Questo fatto ci fa pensare che i gladiatori avessero dei fisici ben diversi da quelli che negli anni abbiamo immaginato, idealizzandoli. Se questo è successo è perché gli Antichi Romani, come d'altronde noi adesso e tutte le epoche storiche che ci sono nel mezzo, hanno sempre cercato di idealizzare le forme dei corpi nel raccontarle. Le idee di un fisico perfetto attuali derivano da quelle degli atleti e delle atlete che gareggiavano nell'Antica Grecia e che dai Greci erano esaltati, e i Romani hanno continuato a raffigurare i gladiatori secondo quei criteri, anche se il loro fisico era probabilmente diverso.
I gladiatori, infatti, oltre che una forma sui generis di atleti erano una fonte di guadagno per chi gestiva l'organizzazione degli spettacoli. Spettatori in tutto l'Impero erano infatti pronti a spendere soldi per assistere a eventi di questo tipo, e per chi li gestiva era importante garantire uno spettacolo più avvincente possibile: anche l'alimentazione in questo senso serviva.
A prova di questo c'è il fatto che, nonostante la loro condizione di schiavitù, i gladiatori avevano cure mediche superiori a molti altri Romani e nelle loro scuole, pur note per la disciplina spartana, c'erano bagni e infermerie. Se il cibo conteneva grassi, non significa che era un modo per risparmiare o che loro erano tenuti in condizioni poco sane, ma era solo funzionale al loro ruolo nell'arena.
Altri siti che ne parlano:
Gladiator Diets Were Carb-Heavy, Fattening, and Mostly Vegetarian - in Atlas Obscura
Nessun commento:
Posta un commento
Info sulla Privacy